Baklawa

Cari amici, prima di tutto lasciateci dire, ancora prima di raccontarvi la ricetta di oggi, un grazie gigante a tutti coloro che sono passati a trovarci ieri alla giornata della cultura ebraica: siete venuti in tantissimi, persino da altre città!
E’ stata una giornata faticosa ma stupenda, un’occasione preziosa non solo per condividere le nostre ricette, come facciamo sempre, ma anche per conoscere finalmente dal vivo molti di voi lettori di Labna.

Oggi, sull’onda dell’entusiasmo di ieri, vi raccontiamo una delle ricette che abbiamo preparato alla giornata della cultura ebraica e che ancora mancava su Labna, quella della baklawa.
La baklawa è un dolce a base di pasta fillo e frutta secca: contiene mille mila calorie, ma è di una bontà che giustifica lo sgarro alla dieta.

Noi usiamo, con qualche minima variazione, la ricetta che c’è nel libro Cucinare al forno.

Le dosi indicate sono per 1 teglia da lasagna tipo usa e getta, corrispondente a 16/20 bocconcini di baklawa.

Per la base del dolce di occorrono

  • 225 g di noci tritate
  • 225 g di pistacchi tritati
  • 100 g di mandorle tritate
  • 4 cucchiai pinoli tritati
  • 6 cucchiai di semi di sesamo
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 1/2 cucchiaino di cannella
  • 1/2 cucchiaino di noce moscata
  • 250 g di burro, fuso (o margarina, per chi vuole rendere parve e vegan il dolce)
  • 23 fogli di pasta phillo


mentre per lo sciroppo che lo bagna ci occorrono

  • 450 g di zucchero
  • 450 g di acqua
  • 5 cucchiai di miele di acacia
  • un cucchiaio di acqua di fiori d’arancio
  • 5 chiodi di garofano

Mescolate in una ciotola tutta la frutta secca tritata, poi unite sesamo, zucchero, cannella e noce moscata.
Preriscaldate il forno a 160° e imburrate la pirofila; a parte, impilate i fogli di pasta phillo e tagliate i bordi a misura della pirofila.
Posizionate un foglio di pasta alla base della pirofila e spennellatelo di burro, poi sovrapponetevi altri 7 fogli procedendo come col precedente.
Spargete sulla superficie della pasta phillo 150 g di frutta secca tritata e coprite con altri 3 fogli di pasta phillo, sempre spennellandoli man mano con il burro.
Procedete nello stesso modo fino a esaurire tutti gli ingredienti, terminando il dolce con uno strato di pasta phyllo.
Spennellate la superficie col burro e incidete il dolce in quadrati di circa 5 cm di lato, poi fate cuocere la teglia nel forno già caldo per un’ora.
Mentre il dolce cuoce, intanto, preparate lo sciroppo.
In un pentolino, unite tutti gli ingredienti e fate bollire a fuoco molto lento fino ad ottenere uno sciroppo molto denso, della consistenza del miele.
Bagnate la baklawa appena sfornata con abbondante sciroppo caldo e fatela raffreddare fino al momento di servire.

P.S. se ieri siete venuti a trovarci alla giornata della cultura ebraica, lasciateci un commento qui sotto con il vostro nome e magari qualche dettaglio per aiutarmi a identificarvi: nella confusione non sono sicura di avervi riconosciuti, memorizzati e soprattutto ringraziati tutti!

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16 commenti

  1. E’ il mio dolce preferito, ci credete? Mi ricorda di una splendida notte a Mykonos, l’estate scorsa, un vassoietto di queste delizie, quattro mani a mangiarle e il mare davanti.
    Grazie per questa ricetta :)

  2. Ciao!!!!! Sono Elisabetta di Genova e mio marito Luciano era quello che faceva la ” guardia ” alla baklawa del Rabbino:) Ancora grazie a tutti Voi per la bella giornata,conoscervi è stato entusiasmante, inutile dirvi che siete simpaticissimi e da ora in poi oltre a seguirvi con la stessa assiduità di prima, lascerò anche un commento ed un saluto. Una parola sulla giornata dell’Ebraismo: per noi, “profani” è stato davvero molto interessante conoscere anche se solo in parte la vostra religione e la vostra cultura, spiegata con naturalezza, competenza e semplicità. L’esempio che date è quello di una comunità gioiosa ed affiatata. Servirebbero più occasioni come questa per far comprendere anche ai nostri figli ed ai giovani in generale,quanto sia importante rispettare le idee ed il credo di ciascuno. Un abbraccio a te e a Manuel. A presto

  3. Il piacere è stato nostro!
    Vi sono molto grato per la guardia, il rabbino capo mi ha detto, cito pedissequamente: “troppo buona, che baklawa first class”.
    Si la giornata europea della cultura è sempre un bel momento… mi riempie il cuore come tanta gente, ogni anno, dimostri interesse per la nostra profonda tradizione.
    grazie
    un abbraccio

  4. Ciao Jasmine e Manuel,
    sono Althea e sono una delle due cugine coi ricci che vi ha seguito assiduamente per un po’ ieri pomeriggio!

    La cosa bella della giornata di ieri secondo me è stata il fatto che fosse “fatta” da PERSONE, non solo da cultura. Il mondo ebraico è estremamente vario (dall’ortodosso a colui che sa quattro cose in croce ma che un po’ ci si sente a casa (io!))ed è bello poterlo percepire e forse -spero- sfatare dei pregiudizi generalizzati, fatti da lontano.
    Ringrazio Elisabetta per il commento precedente perchè, con le sue belle parole, dà proprio idea di aver inteso questa giornata come un incontro.

    Quindi ragazzi grazie di essere stati lì con la vostra spontaneità, continuate così perché siete pieni di passione e i gesti delle vostre mani lo dimostrano!
    Althea

    P.S. Ho capito perché mi si spappolavano i falafel!

  5. …buona la baklawa…mi ricorda le mie vacanze in Turchia…ne ho mangiata tantissima, ovviamente accompagnata da dell’ottimo tè turco! ;-)

  6. questa è una di quelle cose che potrei mangiare davvero senza fermarmi..adoro la frutta secca e poi il bello della baklawa pè che nn mai uguale alla precedente..basta cambiare il fornitore di rutta secca e il tipo di miele e il gusto cambia!!

  7. ciao mi dispiace tanto non avere stato iere nella giornata abito in spagna ma in tempo avrei fatto qualcosa credo sia stata bellissima giornata,anche bella questa ricetta ho un picolo dubio lo sciroppo debe essere caldo
    grazie complimenti per il blog

  8. Buona!E’ un dolce che amo e che faccio spesso, mi sembra di capire che non si possa fare a meno di spennellare ogni foglio di pasta con il burro eh?Fa niente per la baklawa questo e altro!;-)

  9. Cara Jasmine, sono capitata su labna per caso ed è stata una bellissima sorpresa: ti faccio tanti complimenti, è un sito fantastico! shanà tovà e continua cosi!!!! Maia

  10. ciao,
    ci sono anch’io, seguo costantemente le tue accattivanti ricette, presentate con tanta semplicità, ma decisamente d’effetto.
    Mi ha molto attratto il tuo blog di cucina ebraica e la raffinatezza con la quale presenti ed esponi le tradizioni della tua famiglia.
    Mi sarebbe piaciuto appartenere al vostro mondo, ho anche notato il fortissimo legame presente fra i componenti della famiglia!
    Affettuosità rosamaria

  11. La baklava, fatta in mille varianti, è il ricordo più bello dei miei viaggi in medio oriente. Pensavo che fosse una cosa difficilissima e non avevo mai cercato la ricetta. Sono capitata qui per caso, stavo vedendo altre ricette poi ho visto che c’era anche questa e mi sono lanciata. Non è difficile, è solo costosa ;-) ed è venuta benissimo!!!
    Grazie davvero!

  12. sono nata a Tripoli, quindi conosco abbastanza questa meravigliosa cucina dai colori dell’autunno e dai sapori d’oriente, ma i baklawa non riuscivo a trovarli, e mio marito ringrazia, anche lui tripolino, figlio di italiani come me. sono molto felice di aver trovato questo sito, mi sentirò a casa. Grazie