Pasta fresca all’uovo

La pasta fresca all’uovo è una di quelle ricette “di una volta” che richiedono cura e amore, quelle da preparare con calma la domenica mattina come facevano le nonne per sfamare orde di nipotini affamati…

La prima volta che si tenta, fare la pasta in casa sembra un’impresa epica, ma in effetti basta un po’ di pratica per farci la mano e diventare veloci.

Per ogni commensale (una porzione), secondo la ricetta di Manuel e di tutte le brave nonne che si fregino di questo titolo, ci occorrono:

  • 100 g di farina di grano duro
  • 1 uovo

[c’è chi aggiunge anche un pizzico di sale all’impasto, ma non serve, dato che sarà salata l’acqua di cottura della pasta]

Disponete la farina a fontana e rompeteci in mezzo le uova, secondo quanto indicato sopra: un uovo per ogni commensale e 100 g di farina per ogni uovo.
Con l’aiuto di una forchetta raccogliete farina dai bordi della fontana e mescolatela con l’uovo, procedendo finchè possibile, poi continuate a impastare con le mani finchè tutta la farina sarà stata assorbita.
Quando l’impasto è liscio e non si attacca più alle mani mettetelo a riposare un quarto d’ora in una ciotolina, coperto, oppure avvolto nella plastica.
Trascorso il tempo di riposo potete procedere a stendere la pasta.

Nelle foto qui sotto potete vedere una vera marietta romagnola che tira la sfoglia per la pasta fresca: prendete esempio! :)

Se avete l’apposita macchina per la pasta, staccate man mano un po’ di impasto, fatene dei rotolini e passateli nell’apertura liscia della macchina, che tira e appiattisce l’impasto gradualmente: l’impasto deve passare una volta per ogni livello della macchina, da 1 a 5, poi sul sesto potete farvi uno sconto.
Se non disponete della macchina per la pasta dovrete arrangiarvi col mattarello, avendo cura di infarinare bene il piano di lavoro e il mattarello stesso; personalmente, in fin dei conti, preferisco usare il mattarello che la macchina per la pasta, perchè ho più controllo sulla sfoglia e ho meno roba da lavare alla fine, ma entrambe le opzioni sono accettabili.
Una volta stesa la sfoglia la si può tagliare, procedendo a realizzare i vari formati possibili.

Se intendete conservare questa vostra pasta fresca, le opzioni sono due: surgelarla o farla seccare. In linea di principio io sono favorevole all’essiccamento, ma se volete surgelare la pasta ricordatevi poi, quando sarà il momento di usarla, di metterla in pentola quando è ancora surgelata.

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6 commenti

  1. magari ci fossi riuscita…e dire che mi ci sono messa più di una volta…non so, l’impasto rimaneva appiccicoso, allora giu di farina ma è diventato un super mega polpettone non gestibile affatto!!!

  2. Allora, la prima volta è successo anche a me, ci vuole molto “occhio” con la farina. L’unico consiglio che potrei darti è di continuare a mettere la farina, ma proprio pochissima per volta, finchè l’impasto non smette di essere appiccicoso.
    Che proporzioni di uovo/farina usi abitualmente? E soprattutto (a costo di fare una domanda scema) era farina di grano duro? Io una volta per sbaglio ho tentato di fare la pasta con la farina normale e in effetti il risultato era abbastanza deludente (e deludente è un eufemismo).
    Tienimi informata ;)

    p.s. il tuo bed and breakfast sembra davvero carino! poi il Salento è veramente una zona bellissima…

  3. Io non sno proprio capace di farla! Le prime volte anni fa furono un disastro… però ora che mi ci fai pensare forse avevo usato la farina normale, dici che è stato quello l’errore?!

  4. Secondo me sì, Gloria :)
    Comunque come per tutte le cose procedere per tentativi ed errori è un’ottima strategia, se si ha del tempo da dedicare all’impresa. Ritenta, non darti per vinta!