Pasta frolla all’uovo sodo

Una delle cose di cui ho più nostalgia da quando abito in Germania sono i prodotti dei panettieri italiani; qui il pane è sempre ottimo, ma mancano completamente altre cose che ero abituata a comprare in Italia, soprattutto focaccine/pizzette e biscotti di pasta frolla.

Pasta frolla all'uovo sodo

Ci sono molti modi di fare la frolla: un po’ di tempo fa vi avevo raccontato le mie ricette per preparare la frolla classica e la frolla montata; mancava ancora, su queste pagine, la pasta frolla all’uovo sodo – quella con cui si preparano gli ovis mollis alla marmellata, ma anche i classici biscottini a forma di cuore o stellina che si trovano in panetteria o in pasticceria – che vi spiego oggi.

La frolla all’uovo è molto delicata, friabile e scioglievole all’assaggio, grazie alla combinazione di fecola, zucchero a velo e tuorli sodi, ma anche alla scarsa quantità di acqua nell’impasto: provatela e apprezzerete la differenza rispetto alla frolla tradizionale con cui fate normalmente i biscotti.

Per preparare i miei biscottini di pasta frolla all’uovo sodo ho usato l’ottima ricetta degli ovis mollis di Diletta Castellani.

Pasta frolla all'uovo sodo

Pasta frolla all'uovo sodo

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Preparazione 20 minuti
Cottura 12 minuti
Tempo totale 32 minuti
Portata Colazione
Cucina Italiana
Porzioni 50 biscotti

Ingredienti
  

  • 125 g di tuorli sodi circa 8 tuorli
  • 250 g di burro a temperatura ambiente
  • 125 g di zucchero a velo
  • 125 g di fecola di patate
  • 250 g di farina 00
  • qualche goccia di estratto di vaniglia

Istruzioni
 

  • Per prima cosa preparate i tuorli sodi. Le alternative sono due: cuocere le uova intere oppure cuocere solo i tuorli in acqua bollente, per utilizzare poi gli albumi in altra maniera.
  • Passate al setaccio i tuorli sodi, poi con le fruste elettriche o con la foglia del Kitchen Aid lavorateli con il burro, lo zucchero a velo e la vaniglia.
  • Aggiungete farina e fecola, possibilmente setacciate, e lavorate brevemente l'impasto per renderlo omogeneo.
  • Raccogliete l'impasto in una palla o in altra forma regolare e avvolgetelo nella pellicola da cucina, dunque fate riposare il tutto per 10/12 ore in frigo.
  • Trascorso il tempo del riposo, formate delle palline e schiacciatele con il pollice per ottenere lo spazio necessario a ospitare la marmellata, oppure stendete l’impasto ad uno spessore di 8-10 mm e tagliatelo con delle formine, se preferite ottenere dei biscotti da the tipo quelli che si trovano in pasticceria.
  • Disponete i biscotti ottenuti su una teglia ricoperta di carta da forno e fateli cuocere a 170° per circa 12 minuti. Tenete d'occhio i biscotti in cottura: devono rimanere molto chiari ed essere sfornati puntualmente, perchè è facilissimo che si brucino in pochi secondi (come vedete dalla foto, alcuni dei miei biscotti sono leggermente troppo cotti alla base).
  • Sfornate i biscotti, toglieteli subito dalla teglia sollevandoli delicatamente con una spatola e lasciateli raffreddare completamente, poi conservateli in una scatola di latta fino al momento di servirli.
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9 commenti

  1. Ma la marmellata si deve mettere sul biscotto crudo,o dopo cotto??..Grazie…

  2. Adoro la piccola pasticceria nonché la pasta frolla per cui deco provarne la differenza…seguirò la ricetta….grazieeee!!!!

  3. Jasmine ma lo sai che una volta un greco mi ha fatto assaggiare una frolla con l’uovo sodo?anzi no era un italiano che aveva vissuto tutta la sua vita in Grecia. E ricordo che andava molto fiero di questa sua ricetta e infatti ricordo che il sapore della sua crostata era d’altri tempi, asciutta e friabile sotto i denti. Grazie per averla condivisa!

  4. grazie Jasmine… anche queste sono la fine del mondo! le ho aromatizzate con un po’ di fava Tonka e ci sta a meraviglia. Se si cuoce leggermente la marmellata (giusto per asciugarla), si possono conservare anche più a lungo (la faccio io, ha sempre 75% di frutta come le marmellate tedesche, quindi mi preoccupavo un po’).

  5. Ricetta buonissima! Grazie per i consigli. Unica cosa ho aumentato un po’ i tempi di cottura, perché come sappiamo ogni forno ha le sue stranezze!