Tortellini con ripieno di arrosto

Lasciato alle spalle il capodanno, Rosh Hashanah, la prossima festa ebraica in agenda per questi giorni è Yom Kippur, il giorno dell’espiazione, uno dei momenti più importanti nel calendario ebraico; da domani sera a mercoledì sera noi ebrei – dal più religioso al più laico – staremo tutti rigorosamente a digiuno, immersi nella preghiera.
Così, oggi vi racconto un’altra ricetta classica – “banalmente” italiana – che nella mia famiglia si prepara per Kippur: si tratta dei tortellini ripieni di arrosto.

La mia mamma prepara questi tortellini “svuota frigo” il giorno dopo Rosh Hashanah, per far fuori le fette di arrosto avanzate dalla cena del Capodanno, e li surgela fino alla cena di Kippur quando – come è tradizione – li mangiamo in brodo.
I tortellini chiudono, dopo molte altre portate, la nostra cena di Kippur: grazie alla pasta all’uovo, alla carne che contengono e al brodo caldo in cui sono cotti, i tortellini sono infatti un cibo davvero nutriente, perfetto per fare il pieno di energia in vista del digiuno.

Per questa ricetta ci occorrono

  • arrosto avanzato
  • uova
  • farina 00
  • aglio
  • noce moscata
  • rosmarino
  • sale e pepe

Per prima cosa prepareremo il ripieno: tritate l’arrosto nel mixer e trasferitelo in una ciotola, poi unite dell’aglio tritato (se vi piace), rosmarino in polvere, noce moscata e dell’uovo sbattuto, 1 uovo ogni 300 g di carne tritata, aggiungendo anche del sugo d’arrosto se ne avanza: quello che volete ottenere è un impasto abbastanza compatto da poter essere appallottolato con le mani.
Lasciate l’impasto in frigo un’oretta, e nel frattempo preparate la pasta.
Per la sfoglia dei tortellini potete seguire la ricetta della pasta all’uovo che Manuel vi aveva spiegato tempo fa.
Preparata la sfoglia, stendete la pasta sul piano infarinato e con l’aiuto di una rotella tagliapasta ritagliate dei quadratini di circa 4 cm di lato.
Disponete delle palline di ripieno al centro di ogni quadrato e poi chiudete ogni quadrato a formare un triangolo, premendo bene i bordi (se la pasta si fosse seccata spennellate i bordi con un po’ di acqua prima di chiudere i triangolini); prendete il triangolo di pasta ottenuto e piegate verso l’alto la base del triangolo, poi unite i due angoli alla base del triangolo attorno al vostro indice, schiacciando la pasta per far aderire i bordi. Infine, staccate il tortellino dal dito e appoggiatelo su un vassoio infarinato e continuate fino a esaurimento degli ingredienti.
I tortellini così preparati possono essere confezionati e surgelati, oppure cotti direttamente e poi serviti.

P.S. Come sapete, noi non possiamo mescolare cibi a a base di carne con cibi a base di latte: chi però non ha problemi di kasherut è incoraggiato a mettere del buon parmigiano sia nell’impasto sia sui tortellini una volta cotti!

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6 commenti

  1. Una giornata intera senza alcun cibo..siete bravissimi! non credo ci riuscirei..I tuoi tortellini sono bellissimi, chissà che buoni!

  2. Il mio fidanzato mi chiede di fargli i tortellini in brodo, credo, da quando ci conosciamo (vedi 8 mesi) credo proprio che sia giunto il momento di mettere le mani in pasta e non avendo voglia di andare al supermercato a comprare carne tritata ecc…penso proprio che farò questa ricetta utilizzando l’arrosto preparato ieri!!
    p.s. Il dulce de leche ce lo stiamo sbafando ogni giorno con il gelato al dulce de leche e una varinte del tuo gelato agli oreo (fatto la settimana scorsa e durato circa 2 giorni) ovvero gelato al cioccolato con i ringo (per restare leggeri). Ti terrò informata anche per quanto riguarda la ”panificazione”!!

  3. Questo incantevole piatto di tortellini ha attirato la mia attenzione, trattandosi in assoluto del mio piatto preferito. Così ho iniziato a leggere di voi e mi sono fermata. Mi piace leggere delle vostre tradizioni, mi piace molto. Bellissimo blog, tortellini da urlo, complimenti!!!
    Un abbraccio
    Sabina

  4. Vivo nella ‘patria’ del tortello ma non ho mai provato a fare la pasta all’uovo da quando sono in Italia. Mi perdoneranno i piacentini per questa mancanza, ma vista questa ricettina che mi sprona, tenterò l’impossibile…