Orecchie di Aman per Purim
Oggi parliamo di Purim, visto che mancano pochi giorni alla festa e i miei lettori sono all’oscuro di tutto (perchè l’anno scorso non ne abbiamo parlato, accidenti!).
Purim è una festa ebraica molto gioiosa, in cui ricordiamo una delle tante volte in cui qualche cattivo – in questo caso un ministro di nome Aman sotto il regno di Serse, nel 450 a.C. – ha cercato di farci tutti fuori senza successo; a parte questa mia sintesi molto essenziale, potete leggere tutta la bella storia di Purim su Wiki.
A Purim si usa donare agli amici un pacchetto di dolci, chiamato mishloach manot: lo si fa per assicurarsi che coloro che amiamo abbiano abbastanza cibo per festeggiare e per condividere la festa con le persone che ci sono vicine.
Per 20/30 orecchie di Aman, a seconda della dimensione
- 2 uova
- 1 bicchiere di zucchero
- 1/2 bicchiere di olio d’oliva leggero (o un quarto olio d’oliva e un quarto olio di semi)
- 1/2 bustina di lievito
- 2 bicchieri e 1/2 di farina
- marmellate, a piacere
N.B. per bicchiere intendo un bicchiere di plastica bianco, quelli da festa di compleanno sfigata, acqua del distributore in ufficio… insomma, un bicchiere di plastica ecco, ci siamo capiti; poi se proprio non ce l’avete va bene il bicchiere della Nutella
Mescolate tutti gli ingredienti in una ciotola e impastateli bene, dapprima con l’aiuto di un leccapentola o di un cucchiaio di legno, poi a mano, fino ad ottenere un bell’impasto sodo e compatto, che non si attacchi alle mani.
Fate riposare l’impasto così ottenuto, coperto con uno strofinaccio, per mezz’oretta, poi stendetelo sul piano di lavoro ben infarinato allo spessore di circa mezzo centimetro (se riuscite anche più sottile, ma poi l’operazione si complica).
Col l’aiuto di un coppapasta tagliate dei cerchi di impasto della misura che preferite, disponete al centro dei cerchi una piccola quantità di marmellata e poi chiudete i cerchi a triangolo, sovrapponendo le alette e premendo leggermente per sigillare il tutto.
Disponete le “orecchie” così ottenute su un foglio di carta da forno e infornate a 150 gradi per una decina di minuti, sorvegliando attentamente la cottura perchè a seconda del forno la temperatura può variare ed è facilissimo bruciare i biscotti.
Sfornate le orecchie di Aman e fatele raffreddare all’aria aperta.
Non so di preciso che senso abbia chiamare questi dolci orecchie di Aman, dato che spero che Aman non avesse orecchie triangolari; c’è chi sostiene che somiglino a un fantomatico cappello di Aman o alle sue tasche (da cui il nome hamantaschen), ma chi lo sa.
A conti fatti forse non ha grande importanza, comunque: la tradizione ha imposto questa forma e ogni anno è bello ritornare sui propri passi e preparare questi biscotti così come li fa la mamma, la zia, la nonna in tutte le famiglie ebraiche.