Correva l’anno 2009, e più specificamente il 27 dicembre: a Roma si svolgeva una festa di amici che vedeva presenti tra gli altri anche me!
La padrona di casa (è incinta: auguri!) ha fatto una buonissima pasta cacio e pepe.
Pasta… no, pasta un corno! erano tonnarelli, pasta all’uovo a sezione quadrata molto simile agli spaghetti alla chitarra.

Per capodanno Valeria (così si chiama la mia amica) era a cena a casa mia e mi ha regalato la ricetta e i tonnarelli per prepararla: immagino che l’entusiasmo di tutti i commensali per il piatto che aveva preparato abbia portato alla graditissima sorpresa.
Leggi la ricetta Tonnarelli cacio e pepe
Al contrario della cotoletta alla milanese, che come tutti sappiamo nasce in Austria e più specificatamente a Vienna, il risotto alla milanese, detto anche risotto allo zafferano, è proprio di Milano.

Se mi chiedessero se sono “più di riso o di pasta”, io risponderei certamente che sono un sostenitore del riso, perchè si presta a moltissimi accostamenti.
In particolare, se decidessimo di accostare a qualcosa il risotto alla milanese, dovremmo rigorosamente scegliere l’ossobuco… un po’ come Natale e Santo Stefano, che su tutti i calendari stanno vicini.
Leggi la ricetta Risotto alla milanese
L’ossobuco, forse per il suo colore, forse per il fatto che sia comunemente accostato al risotto alla milanese, forse perché è carne, viene associato all’autunno se non addirittura all’inverno… io, invece, lo chiedo regolarmente per la cena del mio compleanno, che cade inesorabilmente tutti gli anni lo stesso 12 giugno; come è facilmente comprensibile, l’ossobuco è nella top ten dei miei piatti preferiti.

Un po’ come tutti i piatti di carne, l’ossobuco ha una lunghissima cottura: se decido di non usare la pentola a pressione, con la quale ci vogliono 45 minuti, la cottura va dalle due ore e mezza alle tre ore a seconda della carne.
Leggi la ricetta Che cosa vuoi per cena? OSSOBUCO!