Riso pilaf: semplice, utile e veloce

Se mi chiedessero se sono di pasta o di riso io opterei certamente per il secondo: nella mia famiglia se ne è sempre mangiato molto, ma non il solito sciapo riso bollito da malaticcio, bensì il pilaf.
La cottura del pilaf è particolare, molto simile a quella del cous cous: l’acqua non deve essere scolata e, ad assorbimento completo, migliora molto le capacità nutritive del riso. Il riso cucinato in questo modo, infatti, mantiene tutto il suo amido, perchè esso non finisce nell’acqua di bollitura. Questo metodo di cottura, inoltre, mantiene i chicchi sodi e ben separati.

Il riso pilaf si accosta eccezionalmente a tutti gli spezzatini che la fantasia suggerisce, si sposa con spezie e salse e si può agevolmente riutilizzare per tortini di riso.

Ingredienti per una persona (moltiplicabile all’infinito)

  • riso parboiled (solitamente si usa il basmati)
  • olio
  • sale

Partite dal principio base della cottura pilaf: il riso e l’acqua utilizzata per la cottura devono avere lo stesso volume (solitamente l’unita di misura è un bicchiere raso).
Prendete un pentolino e versateci dentro un bicchiere raso d’acqua, insieme a del sale (q.b) e ad un filo d’olio che deve coprire più o meno il 70% della superficie d’acqua.

Vi faccio notare che il sale non è in grosse quantità poiché avete messo pochissima acqua, di cui la maggior parte andrà assorbita. A ben pensarci è proprio il contrario di ciò che accade per la pasta, dove il sale abbonda ma in seguito viene scolato insieme all’acqua.

Aspettate qualche minuto finchè l’acqua incomincia a bollire: quando ciò accade, versate il riso e richiudete immediatamente il pentolino. Quando, dopo circa un minuto, l’acqua riprende il bollore, date una mescolata, chiudete il coperchio e lasciatelo chiuso fino alla fine della cottura, abbassando molto il fuoco (consiglio: non portate la regolazione del gas verso il minimo, ma verso lo stop, in modo da ottenere una fiamma flebile).

Solitamente un bicchiere di riso impiega 15/18 minuti e basta per una persona affamata o due a dieta.
Due bicchieri di riso fanno 2/3 piatti: il riso deve essere lasciato sul fuoco circa 20/23 minuti.
Tre bicchieri soddisfano 4 persone e vanno lasciati circa mezz’ora.

Questa è solo la base… lascio alla vostra creatività la sfida di trasformare questo semplice alimento in un piatto speciale per i vostri commensali!
Io, in caso debba mangiare il riso con uno spezzatino, solitamente ci metto anche un po’ di curcuma, oltre all’olio e al sale, per renderlo giallo e vagamente profumato, senza comprare il basmati che costa il triplo del parboiled.
In una “cenetta da single” finisco spesso a mangiarlo accompagnato anche solo dal tonno sott’olio scolato o dal grana padano grattugiato, o da uova strapazzate, o da un caprino con un po’ di olio di peperoncino… è veramente versatile e, una volta presa confidenza, può dare molte soddisfazioni.

Buona creativita!

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16 commenti

  1. Io il riso pilaf lo faccio cuocere al forno: 1 dose di riso e 1 e mezza di acqua/brodo; soffritto di cipolla nel pyrex sul fuoco, aggiungo il riso e lo tosto; poi aggiungo tutto insieme il liquido di cottura caldo (e zafferano se lo faccio giallo) e faccio riprendere il bollore, quindi lo inforno in forno già caldo a 180°per il tempo di cottura del riso (18-20 minuti). In questo modo si forma una deliziosa crostina sulla superficie e l’interno rimane morbido.
    Si può servire tiepido o a temperatura ambiente con qualsiasi sugo (d’estate ottimo con salsa di pomodoro fredda).
    Buona cucina!

  2. certo, al forno si può fare, ma vuoi mettere con il risparmio energetico di un gas al minimo?!?!? :-)

    la crosticina viene spesso anche quando lo si fa con il gas.
    a parte la bontà soggettiva della crosta, il consiglio è il seguente: quando dovete lavare il pentolino d’acciaio, se si è attaccato il riso, basta metterci dentro dell’acqua e lasciarlo lì… solitamente dopo una notte si stacca tutto semplicemente con un risciacquo.

  3. Anna, che bello aver guadagnato una lettrice partecipativa come te! :)
    Poi tu sei del partito del Bimby, quindi tu e Manuel state dalla stessa parte della barricata, mentre io difendo il Kitchen Aid a spada tratta :)

  4. Un post davvero interessante, e poi il pilaf è buonissimo! Io una volta l’ho fatto con mandorle, uvette e pistacchi cercando di replicare una delizia mangiata in un ristorante etnico… davvero gustoso!

  5. Anche io amo molto il riso ma devo approfondire maggiormente la sua conoscenza, a casa mia si mangia più spesso la pasta!
    Se non mi sbaglio oggi è il compleanno di Jasmine, quindi tanti auguri!

  6. Anch’io lo preparo come fai tu, è ottimo, qualche volta lo preparo nel forno, dipende dal tempo che ho a disposizione. Ciao Daniela.

  7. @Gloria che genere di ristorante etnico? io prossimamente pensavo di postare un riso che ha proprio ingredienti simili a quelli che indichi tu, ed è libanese, credo… vediamo se riesco a indovinare la ricetta che cercavi! :)

    @Elisa Grazie! Che gentile a ricordartene!!!

  8. @dani: no, dani; con le dosi di acqua e riso che ho specificato (io di solito faccio le dosi per 6 persone=500g di riso) e la cottura in forno, il riso è cotto!!! Anzi cotto e mangiato! Buone prove

  9. Manuel, ho provato con il tuo metodo del pentolino e…. Risultato buonissimo in termini di cottura e sapore ma: non mi si è staccato dal pentolino quando volevo metterlo su un piatto (quindi ho ripiegato per servirlo nel pentolino medesimo, per fortuna era x noi di casa…).
    E poi, ti dirò che la consistenza del riso è molto diversa da quando lo preparo in forno: prova una volta tu con il mio metodo e capirai di cosa parlo. Il riso risulta molto meno “appiccicoso” e quasi tostato sui bordi mentre rimane morbido al centro ma con i chicchi ben sgranati.
    Buon appetito!!!!

  10. Ciao a tutti,
    io preparo il riso pilaf nel microonde e vi assicuro che viene buonissimo e con un dispendio minimo d’energia.
    Metto il riso basmati o parboiled con il doppio volume di acqua fredda, un pizzico di sale e un cucchiaino di olio o burro in una pentola di coccio o pirofila con coperchio pesante (è importante per evitare che esca l’acqua durante la cottura – quelle di pyrex vanno benissimo), giro con una forchetta, lo infilo nel forno e lascio cuocere a potenza medio-alta per 10 minuti (il basmati o altrimenti il tempo indicato sulla confezione del riso). Poi lo tiro fuori dal forno, lo giro di nuovo con una forchetta per separare i chicchi e se è rimasta un po’ d’umidità lo copro di nuovo con il coperchio e la lascio assorbire per 1 o 2 minuti al massimo.

    Complimenti per il sito.
    Niki

  11. Anche io, come Anna, per cottura Pilaf ho sempre inteso la cottura del riso in forno, tostandolo prima nel pirex e aggiungendo il doppio volume d’acqua rispetto al riso, mentre lo cuocio nel pentolino mettendo sempre il doppio volume d’acqua (per es. 1 tazza di riso + 2 tazze d’acqua), poco sale, fino al completo assorbumento dell’acqua, ma assolutamente senza mescolarlo! se lo mescolo si attacca, se non lo mescolo invece no… Quest’ultimo tipo di cottura funziona a meraviglia col Thai e col Basmati, infatti me lo ha insegnato un amico che vive in Thailandia, non ho ancora mai provato col Vialone, che è il riso che uso di solito per i risotti.
    Proverò questa tua versione con l’olio insieme all’acqua.

  12. @Anna: ciao Anna, sono veramente curiosa di provare il metodo di cottura in forno che indichi! Mi ispira un sacco! che tipo di riso mi suggerisci di usare? Eppoi, ..mi chiedevo se ..posizionando il pirex nel fornello per la tostatura, il vetro non diventa “nero”? Non l’ho mai fatta questa operazione e quindi stavo pensando alle conseguenze..
    Ti ringrazio sin d’ora per l’attenzione..
    Ciao e notte,
    Sissa

  13. Cari amici, mio figlio adora il riso coma accompagnamento alla carne, lo preparavo spessissimo bollito, ma non ero del tutto soddisfatta perchè si rompeva e rimaneva sempre un po’colloso. Invece con questo facilissimo metodo è risultato perfetto, grazie di cuore, mi avete aperto un modo (di riso)..
    P.S. Si è effettivamente attaccato alla pentola, ma, lasciata in ammollo, il giorno dopo l’ho pulita con facilità.