Una gita alla fabbrica di cioccolato Caffarel

Un post su Labna di domenica? Non si è mai visto, direte voi! Beh, oggi Manuel ed io facciamo un’eccezione alla regola, per raccontarvi di una gita che abbiamo fatto due giorni fa alla fabbrica di cioccolato Caffarel, prima puntata di un progetto tout chocolat chiamato Diario di una ricetta, di cui vi parleremo prossimamente.

Grazie all’amica Antea, conosciuta alla giornata della cultura ebraica, abbiamo avuto l’opportunità di visitare – insieme a Paola, Monica e Francesca – una vera fabbrica di cioccolato, un’esperienza entusiasmante alla quale nemmeno l’aver letto e riletto l’omonimo romanzo di Roald Dahl avrebbe potuto prepararci.

La Caffarel non è una fabbrica di cioccolato qualsiasi: ha più di 150 anni, e al suo nome si lega uno dei prodotti dolciari più tipici del Nord d’Italia, quello dei gianduiotti.
Il primo gianduiotto fu prodotto infatti dalla Caffarel nel 1865 e fu presentato al pubblico dalla maschera torinese Gianduja, da cui prende il nome, che distribuì per le strade della città i nuovi cioccolatini alla nocciola durante il carnevale. Ottenuto impastando il cacao e lo zucchero con la famosa nocciola tonda gentile delle Langhe, rinomatissima per la sua qualità, il gianduiotto era nato per far fronte alla mancanza di cacao in Europa durante il periodo napoleonico, diventando presto un prodotto di grande successo.

Noi siamo stati a visitare le linee produttive della Caffarel a Luserna, vicino a Pinerolo, una fabbrica che conserva un’anima da laboratorio di pasticceria artigianale nel “corpo” di una moderna ed efficiente struttura industriale che produce ogni anno oltre 700 tonnellate di cioccolato.

Abbiamo visto preparare, prendere forma e persino incartare sotto i nostri occhi un sacco di prodotti che trovate oggi nelle migliori pasticcerie italiane: le gelées alla frutta, il croccante, le barrette di cioccolato, le uova di cioccolato, e ancora le stelline, i funghetti, le apine e le monete di cioccolato (passione di tutta la mia infanzia, regalo più gradito durante la festa di Channukkah): chi avrebbe mai immaginato lo straordinario lavoro dietro a ogni singolo cioccolatino!

Oggi tendiamo a “ricevere” prodotti finiti senza molta consapevolezza, dimenticando di interrogarci sulla storia di un cibo, sugli ingredienti che lo compongono, sulle mani (o più spesso sulle macchine) che l’hanno creato. Visitare la Caffarel è stato interessante perchè ci ha permesso di scoprire il percorso di un prodotto come il cioccolato, che a partire dal singolo seme dell’albero del cacao compie una strada lunghissima e molto complessa prima di arrivare, avvolto nella sua carta colorata, ai golosi come noi.
Miscelazione, concaggio, temperaggio, modellaggio (su Wiki potete farvi un’idea del processo, ma noi vi consigliamo di andare a vederlo dal vivo con una visita guidata): fare un cioccolatino è davvero difficile, e ci vogliono persone del mestiere, con anni di esperienza alle spalle, per creare un prodotto perfetto sotto ogni punto di vista.

Ci siamo, insomma, innamorati dell’arte del cioccolato (non che prima il cioccolato non ci piacesse, ecco, ma ora ci piace anche conoscerlo meglio!), e in particolare della qualità dei prodotti Caffarel, che ci hanno proprio “convinto”: per questo, prima di Natale io e Manuel prepareremo una ricetta ciascuno a base di cioccolato Caffarel, e la racconteremo su queste pagine.
A proposito, se avete qualche ricetta al cioccolato che volete condividere con noi nei commenti la terremo in seria considerazione quando si tratterà di metterci all’opera, tra qualche giorno! Di ricette al cioccolato non se ne hanno mai abbastanza! :)

P.S. nel caso ve lo steste domandando, questo post non è stato “sponsorizzato” da Caffarel, anche se ammettiamo di aver mangiato abbastanza cioccolatini da fare indigestione quando siamo andati a visitare la fabbrica…

P.P.S. se volete curiosare meglio dentro alla fabbrica di cioccolato potete guardare l’album con tutte le foto che abbiamo pubblicato nella nostra pagina Facebook!

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7 commenti

  1. Ciao , ho scoperto il tuo blog da Eleonora, mi piace molto e ti seguo volentieri. Io ho fatto un’esperienza simile alla Perugina dove sono stata per frequentare la Scuola del cioccolato, la cosa mi ha entusiasmato parecchio e credo che alla Caffarel non sarebbe diverso. Fanno dei cioccolatini buonissimi. Ciao Annarita.

  2. Beati voi, devo dire che provo una certa invidia. Caffarel è una delle mie marche di cioccolato preferite.
    Io ho una ricetta di cookies al doppio cioccolato che ho sperimentato sabato con un discreto successo, se volete ve la mando.
    Ciao, Niki

  3. Sono contenta che abbiate visitato la Caffarel. Quando ero bambina in occasione del Natale non mancavano i gianduiotti e se dovevi protare un pensiero a qualcuno, portavi i ciccolatini della Caffarel. In questo periodo dove la chiusura è all’ordine del giorno, a Pinerolo ha chiuso la Galup, nota marca di panettoni, è bello pensare che ci siano realtà dove nonostante tutto la produzione continui. Ciao Rita

  4. che meraviglia! come ti ho già detto, caffarel fa un po’ parte della mia famiglia. potrei far vedere le tue foto delle vecchie scatole e chiedere a mio papà se ne riconosce qualcuna…
    Un bacione!

  5. Ciao, volevo chiedere come avessi fatto a prenotare questa bellissima visita…grazie mille per la risposta.
    Laura