“E furono compiuti i cieli, la terra e tutte le loro creature. E terminò il Signore nel giorno settimo l’opera Sua e si riposò, il settimo giorno, da tutta l’opera che aveva fatto. E Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso cessò tutta l’opera che aveva compiuto.” (Genesi, 31)
Lo Shabbat, che è la più importante delle ricorrenze ebraiche, si celebra ogni settimana e serve a ricordare l’opera della creazione, come prescritto anche dal IV° Comandamento.
Shabbath inizia prima del tramonto di venerdì sera e termina all’uscita delle prime tre stelle della notte seguente.
In ogni casa ebraica si accoglie lo Shabbat con l’accensione di due candele, un compito riservato alle donne.
Prima di iniziare il pasto il capofamiglia recita una preghiera chiamata Kiddush (santificazione): nel Kiddush ringraziamo il Signore di averci eletto fra tutti i popoli, di averci dato il sabato ed averlo consacrato a conclusione dell’opera della creazione. Recitando il Kiddush si benedice un bicchiere di vino, simbolo della gioia, e due pani speciali, chiamati challot, in ricordo della duplice porzione di manna che gli ebrei ricevettero da Dio nel deserto.
Durante lo Shabbath ogni occupazione della vita quotidiana deve essere sospesa: sono vietati i lavori agricoli, i lavori domestici, l’accensione del fuoco, il trasporto di oggetti, i viaggi e ogni tipo di commercio. Ognuno si dedica alla propria famiglia, alla preghiera e al riposo per 24 ore.