Ragù di manzo

Non avevamo nessuna intenzione di fare il ragù: voi capirete, 5 ore ai fornelli a girare la carne quando te la puoi fare ai ferri in 5 minuti…!
Il 17 Gennaio 2010, tuttavia, è la “Giornata Mondiale delle Cucine Italiane”, il cui tema è “Tagliatelle al Ragù per proteggere il Made in Italy“: siccome il nostro blog non sfugge al richiamo della salvaguardia del buon cibo, non potevamo non dedicare dello spazio e del tempo alle tagliatelle al ragù, anche dette alla bolognese.


Ovviamente qui sotto trovate solo la ricetta del ragù, perchè le tagliatelle ve le abbiamo già spiegate nelle puntate precedenti: visto che Paganini non ripete, la ricetta potete andarvela a vedere qui.
Per fare il mio ragù (che ha la metà degli ingredienti che ci mettono gli altri, alla faccia della globalizzazione) vi servono:

  • carote, sedano, cipolla e olio per il soffritto
  • brodo di carne o dado q.b.
  • polpa di manzo tritata
  • doppio concentrato di pomodoro – rigorosamente solo Mutti
  • vino rosso
  • chiodi di garofano e noce moscata
  • sale e pepe
  • un pizzico di bicarbonato

Visto che siamo bravi e volenterosi e i battuti del supermercato non ci tentano nemmeno un po’, facciamo un battuto fine di carote, cipolle e sedano, in proporzioni uguali per il soffritto. Il soffritto si deve fare con calma e con cura, volendo si può già sfumare col vino.
Mettete la carne nella pentola avendo cura di spezzettarla tutta uniformemente, così che si rosoli bene, poi fate una bella sfumata di vino rosso e aspettate che il vino sfumi; buttate in pentola insieme alla carne anche il pepe e i chiodi di garofano.
Ora aggiungete una punta di bicarbonato e il concentrato di pomodoro: per darvi un’idea delle dosi, noi abbiamo usato 750 g di carne tritata e 440 g, cioè un barattolo, di doppio concentrato.
Continuate a versare brodo di carne e a mescolare ogni 20 minuti circa per continuare la cottura per tutto il tempo necessario: a fuoco basso, mi raccomando, per quattro ore, cinque o all’infinito; se avete uno spargifiamma in ghisa, usatelo.
Quando ritenete che la cottura sia ultimata non vi resta che aggiustare il sale; vi ricordo (ma lo sapete, no?) che il vero ragù non è molto “sugoso”: deve prevalere la carne, è un sugo molto ristretto.

Quando anche le vostre tagliatelle saranno pronte, fate saltare la pasta insieme al ragù e servite.

Buona giornata internazionale delle tagliatelle al ragù a tutti!

p.s. vi starete domandando quali sono gli ingredienti esclusi (o forse no…): prosciutto crudo, salsiccia e affini, burro e latte… c’è gente che ci metterebbe veramente di tutto!

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10 commenti

  1. Non ho mai provato a fare il ragù (lo so, su certe cose sono veramente indietro!) ma prima o poi proverò anche io, magari proprio con questa ricetta!
    Fai sempre foto bellissime ai tuoi piatti, potrei sapere quale fotocamera usi?

  2. Ciao Elisa, devi assolutamente provare a farlo: sono sicurissima che ci riusciresti alla grande!

    Quanto alle macchine fotografiche, questa foto l’ha fatta Manuel con la sua Nikon D3000, per la quale ha un numero pazzesco di obiettivi! Io ho una Canon EOS400, su cui monto un 17-40, un 70-200 o un 85, ma a dire il vero per il cibo finisco sempre per usare il 17-40.
    Io sto imparando faticosamente a forza di tentativi, Manuel invece è giù molto più bravo… :)
    Questa questione delle foto è una mania di tutti i foodbloggers, e anche io studio con costanza per migliorare.
    Se ti interessa, puoi leggere tanto per cominciare questo, questo e questo, ma sulla rete si trova anche molto altro.

    Buona lettura e buoni “cucinamenti” ;)

  3. Davvero invitante questa pasta complimenti, la foto è favolosa; ho visto che abbiamo una cosa in comune, quando ho terminato la conserva fatta in casa, anch’io uso i prodotti della Mutti.
    Buon fine settimana Daniela.

  4. Grazie mille!
    Infetti vorre “evolvermi” dal puno di vista fotografico, ma non solo per quanto riguarda il cibo, proprio la fotografia in generale!

  5. … meno male che invece l’avete fatto questo ragù! Complimenti, ha un aspetto decisamente accattivante e immagino che sia buonissimo…
    Buona settimana,

    wenny

  6. ecco già questo si avvicina molto ai miei gusti, quello tradizionale per me è troppo, eppure i ragù della mia vita sono quelli di mia nonna, eh. Però non si usava nè latte né grassi in eccesso e mi piacciono di più

  7. ciao Gì, ben trovata!
    direi che l’idea di non usare grassi in eccesso è un po’ l’idea corrente di tutto quello che faccio… ci sono tanti modi per dare sapore al cibo senza doverlo per forza imbottirlo di burro e tutto ciò che di grasso si riesce a trovare al supermercato!
    se lo provi fammi sapere!