La ribollita toscana di Sarah

Qualche tempo fa, al workshop di fotografia di Dario Milano, ho conosciuto una persona piena di storie da raccontare, Sarah, che vive in una bellissima fattoria in Toscana, chiamata Poggio Alloro, e che ha appena scritto un libro che mi fa piacere consigliarvi: “A Family Farm in Tuscany: Recipes and Stories from Fattoria Poggio Alloro”.

ribollita toscana

Sarah ha deciso di promuovere il suo libro, appena pubblicato in America, tramite un “blog tour” sui siti di chi, come me, ha avuto l’opportunità di conoscerla: per questo, io oggi vi presento una ricetta toscana tratta dal bel libro di Sarah, la ricetta della classica ribollita toscana.

ribollita toscana

Quando nasci in un posto come Poggio Alloro, e dalla finestra vedi il panorama qui sotto, il minimo che tu possa fare per sdebitarti con la terra che ti ha dato i natali è scrivere un libro, per raccontare a chi non li conosce la tua fattoria, la tua famiglia, le tue tradizioni, il cibo di casa tua, non credete?

ribollita toscana

Tra le molte ricette toscane raccolte nel libro di Sarah ce n’erano tante che avrei voluto condividere con voi (e non escludo di farlo in futuro!), ma dovendo sceglierne solo una ho optato per la ribollita: non è solo uno dei piatti che più associo alla Toscana, ma anche una pietanza perfetta per queste prime giornate di freddo autunnale.

Per 6 porzioni ci occorrono

  • 425 g di fagioli cannellini in scatola
  • 240 ml di olio extravergine d’oliva
  • 100 g di cipolla rossa tritata
  • 2 gambi di sedano, tagliati a cubetti
  • 2 carote, tagliate a cubetti
  • 310 g di passata di pomodoro
  • 80 + 720 ml di acqua calda
  • 200 g di cavolo nero
  • 225 g di pane toscano, tagliato a fette e tostato

Per prima cosa frullate i fagioli cannellini, poi metteteli da parte.
Scaldate l’olio a fuoco medio alto in una pentola dal fondo spesso e fate soffriggere la cipolla per 5 minuti, poi aggiungete il sedano e la carota e continuate col soffritto per ancora 10 minuti.
Versate in pentola la passata di pomodoro e i primi 80 ml di acqua (l’acqua potrebbe servirvi per sciacquare la bottiglia della passata, in modo tale da non sprecarne nemmeno un po’!), poi aggiungete anche il cavolo nero, privato della parte fibrosa centrale e spezzettato grossolanamente.
Fate cuocere la zuppa per una decina di minuti, poi aggiungete la crema di fagioli e la restante acqua e fate cuocere per una mezz’oretta.
Trascorsa mezz’ora, togliete con una ciotola cierca 500 ml della zuppa e mettetela da parte.
Trasferite le fette di pane (io l’ho fatto a dadini) nella pentola e fate bollire la zuppa per 15 minuti, poi togliete dal fuoco e mescolate bene.
Fate riposare la zuppa a fiamma spenta per un quarto d’ora, poi controllate la consistenza e, se necessario, aggiustatela con il brodo tenuto da parte.
Riscaldate di nuovo la zuppa prima di metterla in tavola e servitela ben calda.

ribollita toscana

Vi è piaciuta la ricetta di Sarah? Ecco come saperne di più sull’autrice e sul suo libro:

  • Se volete comprare il libro di Sarah, che contiene oltre 50 tradizionali ricette toscane, potete farlo su Amazon.
  • Se volete saperne di più su Poggio Alloro e i suoi prodotti potete visitare il sito della fattoria.
  • Se volete curiosare ancora tra le ricette del libro, in questi giorni altre amiche blogger in tutto il mondo stanno parlando di Sarah e di Poggio Alloro: potete leggere altri post come il mio raccolti sul blog di Ginny, che ha organizzato il blog tour
  • Se volete conoscere Sarah e chiacchierare con lei, potete scriverle su Twitter, al suo account @SarahFioroni

Credits delle foto: panorami di Oriano Stefan; crostini di Emiko; ribollita della sottoscritta

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11 commenti

  1. Thank you for taking part in the blog tour, Jasmine. This post is so lovely!

    Best,
    Ginny

  2. hi i’m following your blog from the dawn of time and have never felt the need to comment your very fine work. In this case I feel the urge of breaking my gold lurcher rule because perhaps a couple of small advices are needed to make this recipe perfect (i’m born in Florence, from a Florentine family). The word “Ribollita” means “boiled twice” so to make it perfect you should allow the soup to rest overnight and bring it back to a boil before serving. Once in the plates it should be seasoned with a dash of fresh evo oil.
    (I don’t know exactly why i’m writing this in english lol)

  3. Il luogo è fiabesco, quasi da Biancaneve. La ricetta somiglia alla matrigna – non è neppure lontana parente della ribollita: ‘fagioli in scatola’ si accosta bene ad un monolocale newyorkese, piuttosto che alla campagna toscana; non si usa la cipolla, ma il porro; è assente un ingrediente fondamentale, il cavolo verza; pane toscano raffermo, non ‘tostato’. Sono solo alcuni dei benevoli ‘rimproveri’ che si possono muovere, senza dimenticare che la ribollita è essenzialmente questa minestra di pane che, avanzata, si fa appunto ribollire con genuino olio extravergine toscano.
    Saluti

  4. Che buona!Mi fa pensare ad un piatto abruzzese che si chiama ‘Le Virtù’ gli ingredienti fatta eccezione per il pane sono gli stessi e le virtù sono una simpatica allegoria delle verdure e legumi che vi partecipano :-)

  5. Grazie Jasmine per aver scelto una delle ricette piu’ complicate!Mi e’ piaciuto molto il tuo post!
    In risposta a Stefano vorrei dire che innanzi tutto ti ringrazio per aver sottolineato alcuni ingredienti.
    Infatti come ben saprai ci sono centinaia di versioni diverse della riboillita.Come avrai inoltre notato il libro e’ in inglese ed e’ stato pubblicato negli Stati Uniti , dove , purtroppo talvolta e’ difficile trovare gli ingredienti giusti.Ad esempio e’ inesistente il pane toscano!!!!
    Quindi abbiamo dovuto scegliere delle “opzioni” che rendessero la ricetta fattibile negli States.Apperte cio’ ovviamente in fattoria non usiamo i cannellini in scatola.E usiamo il pane toscano raffermo.
    Mentre non usiamo il cavolo verza ma solo il cavolo nero e non il porro ma la cipolla rossa ….come dicevo ognuno ha la sua versione di ribollita ;)