Chicken chitarnee: curry di pollo indiano-ebraico
Il chicken chitarnee è un curry indiano con una storia diversa dal solito: è un curry indiano-ebraico!
Si tratta di un piatto di pollo molto aromatico, in cui la carne è cotta con pomodoro, profumate spezie indiane e due ingredienti segreti: il limone e l’aceto.
Questo pollo è solo una piccola traccia della cultura delle comunità ebraiche indiane: per questo oggi vi racconto – oltre alla nostra ricetta – un po’ delle vicende degli ebrei in India, che spero vi appassionino.
Gli ebrei in India, a differenza di quelli di tutto il mondo, sono divisi in tre gruppi distinti secondo la loro posizione geografica e terra di origine: ci sono gli ebrei di Cochin, gli ebrei detti Benè Israel e gli ebrei di Baghdad.
Nonostante sia sempre stato una religione minoritaria, l’ebraismo è stato una delle prime religioni straniere a viaggiare in India nella storia.
Gli ebrei di Cochin arrivarono in Kerala intorno al 50 a.C., secondo la leggenda dopo la distruzione del tempio di Gerusalemme.
Successivamente i Benè Israel, che sono il gruppo ebraico indiano più numericamente consistente, si stabilirono nelle regioni del Maharashtra and Konkan dopo un naufragio (si crede che siano una delle leggendarie 10 tribù perdute di Israele).
Non mancarono poi anche flussi migratori di ebrei sefarditi, fuggiti dall’Inquisizione, che si stabilirono nel sud dell’India, a Goa, Chennai e lungo la costa del Malabar.
Ultimi arrivati, ma molto rilevanti, furono gli ebrei iracheni e siriani (poi detti “baghdadi”, dalla città d’origine di molti di essi), che si stabilirono in India a metà del diciottesimo secolo, per le opportunità commerciali che i porti inglesi di Calcutta, Bombay e Rangoon offrivano. Attualmente la comunità di ebrei baghdadi è quasi estinta, ma ne rimangono numerose tracce perchè furono gli ebrei bagdadi a creare le prime vere e proprie istituzioni ebraiche locali.
Oggi ci sono circa 6000 ebrei in India e una trentina di sinagoghe, che un giorno mi piacerebbe moltissimo visitare.
La ricetta del Chittarnee appartiene probabilmente alla tradizione culinaria della comunità baghdadi: questo piatto sembra essere il felice risultato dell’unione del gusto “baghdadi” per l’agrodolce (molti piatti iracheni e siriani sono agrodolci) con le più classiche spezie indiane.
Siccome ho realizzato questo piatto per Pomì, vi rimando al loro sito per leggere tutti i dettagli della ricetta del pollo chitarnee.
Fatemi poi sapere se la provate e se vi piace: io l’ho adottata ufficialmente nel mio repertorio dello Shabbat e penso di prepararla anche per la fine del digiuno di Yom Kippur, la prossima festività del calendario ebraico.