Ginevrini
I ginevrini sono uno dei ricordi più teneri della mia infanzia.
Quando andavo all’asilo la mamma veniva tutti i giorni a prendermi portando una piccola sorpresa: a volte un giocattolo, a volte un libricino, a volte un dolcetto per merenda o un sacchettino di caramelle.
I ginevrini (più probabilmente si dice “le ginevrine”, ma io li ho sempre chiamati ginevrini e intendo continuare) erano una delle mie sorprese preferite per merenda: non c’è niente di meglio di una bella manciata di zuccherini colorati per fare il pieno di energia quando si esce dall’asilo.
Io per ogni colore di ginevrini prodotto ho usato queste dosi
100 g di zucchero
2 cucchiai e 1/2 di acqua minerale
coloranti alimentari, qualche goccia
N.B. occorre un termometro da zucchero
In un pentolino antiaderente unite lo zucchero e l’acqua e cuocete il tutto a fiamma media controllando la temperatura con un termometro da zucchero.
Poco dopo il primo bollore, quando il liquido raggiunge i 115 gradi, togliete il pentolino dal fuoco e aggiungete qualche goccia di colorante fino ad ottenere il colore desiderato.
Con un cucchiaino da caffè, procedendo rapidamente prima che lo zucchero si raffreddi troppo, fate cadere tante goccioline del liquido bollente su un foglio di carta da forno.
Fate asciugare all’aria aperta le goccioline – ormai ginevrini – fino a quando non si staccheranno agevolmente dal foglio di carta da forno, poi riponetele in un vasetto da marmellata o in un sacchetto di carta.