Un’insalata di arance – Diario del mio viaggio in Sicilia

Quando Béatrice Peltre, la celeberrima autrice del blog La Tartine Gourmande, ha annunciato un workshop di fotografia in Italia, non ho esitato nemmeno un minuto ad iscrivermi, sicura che avrei fatto un’esperienza memorabile e imparato tante cose da una delle fotografe di food che ammiro di più: non avrei osato chiedere di meglio, davvero.
La realtà a volte, però, supera l’immaginazione: proprio quando pensi di avere già tutto quello che desideri, è allora che arriva – se sei fortunato – la ciliegina sulla torta.
La mia ciliegina sulla torta è stata la scoperta della Sicilia, una regione che conoscevo poco e di cui mi sono innamorata durante il mio breve viaggio, una parte del quale vorrei condividere con voi oggi.

Insalata di arance rosse

Se avete voglia di leggere le mie avventure, ora ve ne racconterò una parte, mentre altre seguiranno nei prossimi post; se invece volete saltare le chiacchiere, potete passare subito alla ricetta della mia nuova insalata preferita, l’insalata (salata!) di arance rosse.

Sono arrivata a Palermo in un piovoso mattino di Marzo: sfinita da una settimana frenetica, non sapevo nemmeno bene quale fosse il programma della mia vacanza, quali la destinazione, la compagnia ecc., ma sapevo che qualcuno mi avrebbe accolta all’aereoporto per portarmi nel posto dove si sarebbe svolto l’atteso workshop di Béatrice.
Dopo una breve tappa a Palermo sono stata dunque recuperata da un piccolo pulmino, che due ore e parecchie peripezie dopo mi ha lasciata in un paesino di campagna nel bel mezzo della Sicilia, a Vallelunga, per la precisione a Case Vecchie, dove si trova la scuola di cucina Anna Tasca Lanza.
Dovrei cominciare parlandovi del workshop di Béa, ma invece inizio dalla scuola di cucina Anna Tasca Lanza, perchè è certamente ciò che ha reso speciale e indimenticabile la mia vacanza.

La scuola Anna Tasca Lanza è un posto di una bellezza assolutamente magica: sono giorni che cerco di trovare parole per raccontarvelo (se questo post fosse un foglio di carta, sarebbe pieno di cancellature, correzioni, revisioni del testo!) e ancora credo che l’impresa sia in qualche modo impossibile, ragion per cui lascerò in parte alle foto che ho scattato il compito di descrivere il luogo al posto mio.

Case Vecchie è una tipica residenza signorile di campagna immersa nelle morbide colline della Sicilia, nella tenuta Regaleali, tra vigne, ulivi e mandorli in fiore: in questa splendida cornice si producono olio, vino, confetture, conserve, e si tengono i corsi di cucina di Fabrizia Lanza, figlia della celebre marchesa Anna Tasca Lanza, ambasciatrice della cucina italiana, e siciliana in particolare, in Europa e in America.
Fabrizia è l’ospite più gentile e la migliore insegnante di cucina in cui io mi sia imbattuta: non solo ha aperto la sua casa a me e alle altre partecipanti al corso di Béa con un’accoglienza generosa e materna, ma ha anche preparato sotto i nostri occhi i più gustosi manicaretti che abbia mai mangiato fuori dalla cucina di casa mia. Complici forse la verdura appena raccolta dall’orto, forse l’atmosfera familiare della grande tavola intorno alla quale ci riunivamo per i pasti, mi sono ritrovata ad assaggiare e ad apprezzare (fino a chiedere il bis!) piatti verso i quali una certa diffidenza quasi infantile mi ha sempre trattenuta. Uno di quelli che non mi sarei nemmeno sognata di provare, figurarsi replicare, è l’insalata che vi racconto oggi: chi avrebbe mai detto che un frutto come le arance potesse essere così irresistibilmente buono in insalata?
Lo so che tutti, da secoli, fate l’arancia in insalata col finocchio, ma a me non piace quell’insalata, anzi, per la precisione non mi piacciono nemmeno i finocchi, tanto per cominciare: non poteva venirne fuori niente di buono.
Alla tavola di Fabrizia, invece, alla prima forchetta di rossa polpa di arancia, resa asperrima dall’aceto e pungente dalla cipolla, ho dovuto ricredermi: le arance in insalata sono irresistibili, mi fanno – ricordo di aver pensato – sorridere incontenibilmente, come se facessero il solletico alle papille gustative.
Con delle premesse del genere, cosa aspettate a precipitarvi a comprare delle buone arance rosse siciliane per provare la ricetta?

Potete trovare questa insalata e moltissime altre ricette nel bel libro di Fabrizia, Coming Home to Sicily, che non può mancare nella vostra libreria.

Insalata di arance rosse

Insalata di arance

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Preparazione 10 minuti
Tempo totale 10 minuti
Portata Antipasto
Cucina Italiana
Porzioni 4

Ingredienti
  

  • 4 arance rosse
  • 1/2 cipolla rossa di Tropea
  • 1 manciata di olive nere
  • origano secco
  • olio extravergine di oliva
  • aceto di vino rosso
  • sale q.b.
  • una presa di peperoncino se piace

Istruzioni
 

  • Lavate le arance e sbucciatele a vivo, tagliandole a spicchi o a rondelle.
  • Mondate la cipolla rossa, affettatela o tritatela finemente e mettetela a mollo in acqua fredda per una decina di minuti, poi scolatela bene.
  • In una ciotola capiente, mescolate l'arancia con la cipolla, aggiungete le olive tagliate a metà e condite con olio, aceto, origano, peperoncino (facoltativo) e sale.
  • Lasciate riposare l’insalata di arance così condita per 10 minuti e poi servite.
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12 commenti

  1. Che bello.. hai respirato la primavera, qui non se ne può più. Finalmente il mandorlo in fiore, e il cavolfiore viola che ha attraversato l’inverno. Hai mangiato le frittatine con quei germogli di asparago selvatico? Io son riuscito a portarmene di quelli qui a Firenze e stanno germogliando. Mi hai fatto venire nostalgia… Ciao P.

  2. Bellissima questa insalata, con un ottimo mix di colore e di sapori.. e poi che dire della Sicilia, ci sono stata l’estate scorsa.. un viaggio che difficilmente dimenticherò..

  3. Sono felice che la Sicilia ti sia piaciuta, d’altronde, è una terra meravigliosa, che ha ammaliato anche me, 13 anni or sono. L’interno, poi, è talmente bello da commuovere, lo so! I piatti di questa terra sono saporiti, colorati, tanto decorati da essere quasi barocchi, come le sue chiese spettacolari ed i balconcini in ferro battuto delle sue case. L’insalata che proponi regna sovrana anche a casa mia, dal momento che il finocchio (quella siciliana verace HA il finocchio ed in più, anche l’aringa a pezzi, per essere esatti) non è amato nemmeno qui. Ma la bontà delle olive nere, della cipolla dolce e delle arance (una siciliana doc ti avrebbe anche chiesto: QUALI arance hai usato: tarocchi rossi? tarocchi? vaniglia? brasiliane?) rendono il piatto degno di un re… A presto, allora, sull’isola del sole!
    Baci
    Elli

  4. Anch’io, come avrai notato su Instagram, sono stata poco fa in Sicilia, terra di origine tra l’altro di mio marito… quando fotografavo notavo soprattutto l’immensità e drammaticità del cielo. Incredibile. Ogni volta che torno rimango colpita dalla bellezza dei luoghi e dei cibi.

  5. Per me che sono siciliana è molto bello leggere parole piene d’entusiasmo e energia che descrivono la mia terra, nonché vedere foto che restituiscono un’immagine a volte perduta della Sicilia.

    Avevo intuito dalle foto su instagram che l’esperienza deve essere stata indimenticabile e non vedo l’ora di leggere il resto del racconto.

    Grazie anche per quest’insalata di arance un po’ diversa dal solito che, però, racchiude in sé tutti i sapori forti e contrastanti della SIcilia.

    Claudia

  6. Questo piatto mi riporta all’infanzia: mia madre, siciliana doc, la preparava spesso. E ti ringrazio per avermi fatto scoprire un blog ed un’artista eccezionale.

  7. Bellissima terra, davvero. E’ un’insalata che mi faccio anche io, sostituendo spesso i finocchi (con le loro barbette, se freschissimi) alle cipolle.
    Ma la supervisione del libro che citi è di Alice Waters, cioè proprio quella Alice Waters?

  8. @Jasmine: Deve essere una persona estremamente interessante! Io non posseggo nessun libro suo, ma la sua storia e quella degli anni di Berkeley è raccontata benissimo nei libri di Ruth Reichl (La parte più tenera e Confortatemi con le mele). Qualcuno dice di lei che non è una vera chef, probabilmente è vero e probabilmente è per quello che mi piace “a istinto”.

  9. Che dire della Sicilia niente o tutto dal mio primo viaggio nel 2003 sulle orme di Montalbano il mio cuore è rimasto là,nel sole di SCICLI o RAGUSA IBLA o ……………tutti gli altri meravigliosi luoghi,magici………Nostalgia allo stato puro sigh sigh ed un pò d’invidia………