Live Below the Line
(English speaker? See the English version!)
Dato che qui si parla sempre di mangiare, ho pensato di coinvolgere i lettori di Labna in un progetto molto interessante, in qualche modo legato al cibo, cui aderisco ogni anno nell’ultima settimana di Aprile: Live Below the Line.
Live Below the Line è un’iniziativa internazionale di sensibilizzazione sul tema della povertà e della fame nel mondo, basata su un’intuizione tanto semplice quanto illuminante: sperimentare che effetto farebbe a noi, persone “normali”, vivere sotto la soglia della povertà.
Oggi circa 1.4 miliardi di persone vivono sotto la soglia della povertà con circa 1.50$ al giorno: saremmo capaci, noi, di sopravvivere con una cifra così minuscola?
Con il progetto Live Below the Line mi sono impegnata a cavarmela anche io, per 5 giorni, con un budget per il cibo di solo 1.50$ (1.20€) al giorno: non sarà facile, ma è per una giusta causa!
Il progetto, infatti, serve per far comprendere a chi ci sta intorno quanto siano difficili le condizioni in cui vive ogni giorno una parte della popolazione del mondo, e a stimolare una grande raccolta fondi per alcune associazioni benefiche che operano nei paesi poveri.
Per questo, sarebbe bellissimo se poteste tifare per me facendo una piccola donazione a Tzedek, la charity ebraica inglese che ho deciso di sostenere con il mio impegno.
Tzedek in ebraico significa giustizia: da questa radice in ebraico deriviamo molte parole tra cui la parola tzedakah, che è la beneficenza.
Tzedek – traduco dal sito dell’associazione – è la risposta delle comunità ebraiche inglesi al problema della povertà nel mondo. L’associazione Tzedek lavora nei paesi poveri con gli enti locali, senza ovviamente distinzione di razza o religione, per supportare progetti pratici che migliorino le condizioni di vita della gente: Tzedek ha realizzato fondi di microcredito per le cooperative femminili in Asia, costruito scuole in Ghana e Uganda, avviato corsi di formazione al lavoro in Zimbabwe e Malawi, creato strutture d’aiuto per persone disabili e bambini in difficoltà in India e molto altro.
La vostra generosità aiuterà molte persone che vivono below the line ad avere un futuro migliore: contribuite alla raccolta fondi attraverso la mia pagina sul sito di Live Below The Line > .
Se vi interessa documentarvi sull progetto Live Below the Line, questi sono i link che potete visitare:
– https://www.livebelowtheline.com/uk
– https://www.facebook.com/LBLuk
– https://twitter.com/LBLUK, con l’hashtag #BelowTheLine
Quanto alla mia settimana below the line, se siete curiosi di vedere come me la cavo con 1,20 € al giorno restate sintonizzati con me su queste pagine: nei prossimi giorni vi racconterò come va!
Since we’re always talking about food here on Labna, I figured out it might be a reasonable thing to tell you – my dear readers – about a little initiative I join every year that is somehow related to food: Live Below the Line.
Live Below the Line is a five-day challenge in which your food and drink allowance cannot exceed $ 1.50 (1.20€) per day. This is the amount the 1.2 billion people in extreme poverty live on each day for everything: food, water, health, education, housing, transport and much more.
I partecipate in this challenge not only to raise awareness, but also to translate this awareness to impact by raising funds for the communities and projects that need them most.
All contributions you’ll make will help to fund Tzedek, the UK Jewish community’s response to extreme global poverty.
Tzedek – a name that means righteousness in Hebrew – is a charity that works with local partners, regardless of race or religion, supporting practical projects that sustainably increase people’s income. They’ve set up microcredit funds for women’s cooperatives in Asia, built schools in Ghana and Uganda, provided vocational training schemes in Zimbabwe and Malawi and worked with disabled women and vulnerable children in India. You don’t have to be Jewish to support Tzedek, you just need to care.
Please join me in this challenge and help raise money and awareness for crucial anti-poverty initiatives: your generosity will help many people who currently live below the line.
Sponsor my challenge, even with a couple of dollars, on my Live Below The Line page: .
If you’re interested in Live Below the Line, here are some helpful links you might want to click:
– https://www.livebelowtheline.com/uk
– https://www.facebook.com/LBLuk
– https://twitter.com/LBLUK, con l’hashtag #BelowTheLine
As for my below the line week, if you want to know how we roll with 1.20 € per day, please come back on Labna in the next few days: I’ll keep you posted!
1,20 € al giorno?
Bella sfida. Ti seguirò curiosissima di vedere come te la caverai.
Condividerò l’iniziativa molto volentieri.
Brava Jasmine! Ti seguo anche io!
Brava Jas, per l’iniziativa e per il modo in cui l’hai presentata.
Bella iniziativa! Quasi quasi raccolgo la sfida anche io ;)
Bellissima iniziativa! Mi piace l’idea!
Io vivo al nord e vivo con 2euro al giorno sono due anni che mangio solo riso e pasta e di frutta occasionalmente mi posso permettere solo le mele. E di me chi se ne frega?
Hi Jasmine! We are so proud that you will be Living Below the Line for Tzedek! We are here to support you all the way through your challenge!
Buona fortuna!!:)
Melody and The Tzedek Staff Team
Bellissima iniziativa, Jasmine!
L’hanno scorso avevo seguito una sfida simile (probabilmente la stessa associazione) della chazan della Central Synagogue di NY: era giunta alla conclusione che il miglior rapporto riempimento panza/prezzo si otteneva con la cabbage soup … possiamo sperare in qualcosa di meglio da te? :)
Wow! I can’t believe I never heard of this. Looking forward to seeing how you make it work.
L’anno, l’anno … e ho anche riletto …
Sono pronta a seguirti!!! Sono curiosa di sapere come potremo noi, abituati a montagne di cibo, abituarci a vivere sotto la soglia critica… Bel progetto.
Baci
Elli
@agnese Ciao Agnese, prima di tutto grazie per il tuo messaggio.
Mi dispiace che tu viva in una situazione difficile: è proprio per cercare di trovare una soluzione a problemi così drammatici che c’è chi si impegna contro la povertà, anche con piccoli gesti come quello che intendo intraprendere io nei prossimi giorni.
Ovviamente è quasi impossibile intervenire sui singoli casi, e si fa riferimento a grandi charities proprio perchè queste possono ridistribuire in modo equo quanto i volontari riescono a raccogliere. Sul territorio esistono, anche se non ti conosco e non so dove vivi nè quale sia la tua storia – reti di supporto che intervengono sui casi particolari.
Penso però che se hai anche solo un modo di connetterti a Internet, e con quei due euro di cui mi parlavi non ti devi preoccupare anche dell’accesso all’acqua potabile, o delle medicine per non prendere la malaria ecc., sei già più fortunata di molti altri destinatari della mia iniziativa.
Se c’è, tuttavia, qualche modo in cui ritieni che potrei realisticamente esserti utile scrivimi: sarò felice di aiutarti.
A presto
Jasmine
UPDATE ti ho mandato almeno 3 email ma non ricevo risposta: se vuoi scrivermi con una email che leggi ti rimando tutto :)
Con questa interessante iniziativa hai fatto fermare molti di noi a pensare a cose che normalmente non fanno parte della nostra vita quotidiana. Vado a vedere i tuoi link e aspetto le tue novità. Grazie di averci resi partecipi.
Ti seguirò con tanta curiosità. Ho già coinvolto le mie figlie e proveremo ad imitarti. Servirà a me e anche a loro teenagers per rendersi conto di cosa è la povertà