La mimuna e il pane con l’uovo
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Alla fine della Pasqua ebraica, Pesach, gli ebrei del Nord Africa, oggi sparsi in molti luoghi inclusa l’Italia, celebrano una festa molto particolare chiamata mimuna: in questa occasione si festeggia il fatto di poter finalmente consumare il pane, ma anche l’arrivo della primavera.
L’origine della parola mimuna è molto incerta: sembra che il vocabolo derivi dalla parola che in ebraico significa fede e in arabo felicità, ma c’è anche chi pensa che l’origine del vocabolo sia da ricercarsi nel nome di Maimon, il padre di uno dei più celebri filosofi dell’ebraismo, Rambam.
La festa comincia dopo il tramonto dell’ultimo giorno di Pesach.
In molte comunità, gli ebrei ricevevano dai loro vicini – specialmente mussulmani – cesti di farina, frano e lievito per preparare il pane alla fine di Pesach, quando gli ebrei non disponevano degli ingredienti necessari a causa del divieto festivo.
Gli ebrei, in cambio, aprivano le loro case ai visitatori, preparando tavole piene di dolci, torte e altri prodotti di significato simbolico.
La festa della mimuna iniziava con l’impasto del pane: tutta la famiglia presenziava a questa cerimonia, in trepidante attesa del pane fresco, molto desiderato dopo una settimana di matzà.
Da dove viene la mia famiglia, in Libia, gli ebrei preparavano un pane che ha lo stesso nome della festa, mimuna: questa è la ricetta che vi racconterò oggi.
Si tratta di un pane molto speciale e festivo che ha al suo interno un uovo, oggetto portafortuna, simbolo del cerchio della vita.
Le donne usavano preparare un pane di questo tipo per ogni membro della famiglia, per dare a ciascuno una speciale benedizione: era infatti opinione condivisa che la notte della mimuna i cieli si aprissero ad accogliere le preghiere degli uomini.
In Italia, a Pasqua, in molte parti del paese e specialmente al Sud, si preparano pani come la mimuna.
In passato, durante il periodo della Quaresima, si osservava una severa moderazione alimentare, che escludeva il consumo di carne, uova e formaggi, ma con l’arrivo della settimana santa le privazioni terminavano e le uova tornavano ad essere protagoniste nella tavola pasquale.
In Sicilia ad esempio, dove mi trovo proprio ora, si prepara un pane chiamato coddura, di derivazione probabilmente ortodossa, di forma circolare, con incorporato un numero variabile di uova sode.
Pani come questi sono molto comuni in tutti i paesi del Mediterraneo: se ne trovano di simili in Puglia, Calabria, Campagna, ma ad esempio anche in Grecia, dove si consuma per Pasqua un pane con le uova chiamato tsoureki.
Le uova ricorrono in molte ricette della stagione di Pasqua, perchè nel cristianesimo rappresentano la tomba vuota di Gesù, mentre in altre religioni – anche più antiche – sono simbolo di fertilità e rinascita.
C’è qualche ricetta, nelle tradizioni della vostra famiglia, che preveda questa unione simbolica di pane e uova? Sarei felicissima di leggerne qualcuna nei commenti.

La mimuna e il pane con l'uovo
Ingredienti
- 1 kg di farina 00
- 50 g di lievito fresco
- 1 bicchiere e 1/2 di zucchero alcuni preferiscono ometterlo
- 1 bicchiere di olio di oliva leggero o di semi di arachidi
- 500 ml circa di acqua
- 1 cucchiaino di semi di finocchio
- 1 cucchiaino di semi di cipolla o di cumino nero
- 2 cucchiai di uvette alcuni preferiscono ometterle
- 1 cucchiaino di sale
- uova sode per decorare
Istruzioni
- Sciogliete in una ciotola capiente il lievito con l'acqua, poi fate riposare un paio di minuti per riattivare il lievito, specie se usate quello secco in granelli.
- Aggiungete nella ciotola lo zucchero, l'olio, il sale, i semi e la farina, ma lentamente, poca per volta, perchè non è detto che vorremo usarla tutta, a seconda delle condizioni climatiche e di molti altri fattori imprevedibili.
- Quando l'impasto diventa compatto e non si attacca più alle mani lavoratelo bene su un piano infarinato per una decina di minuti, poi trasferitelo in una ciotola leggermente unta e fatelo lievitare per almeno un'ora (volendo anche due) coperto da un panno umido, finchè non raddoppia.
- Quando la pasta è ben lievitata, preparate delle forme della dimensione preferita e disponetele su una taglia ricoperta di carta da forno.
- Con l'aiuto delle dita o con un cucchiaio di legno, aprite un buco al centro di ciascuna forma di pane e disponetevi un uovo sodo, precedentemente ben lavato e spazzolato. Lasciate lievitare il pane ancora mezz'oretta, poi a lievitazione ultimata infornate il tutto nel forno già caldo a 180°.
- Il pane è pronto quando la superficie è bella colorita e la base del pane è solida - i tempi di cottura variano a seconda della dimensione della pagnotta, approssimativamente mezz'ora dovrebbe bastare.
- Lasciate raffreddare il pane su una graticola per circa mezz'ora prima di affettarlo.