Brownies al cioccolato
I brownies sono sicuramente, tra tutte le “americanate” piene di zucchero e burro, una delle più irresistibilmente buone.
In genere, dopo averli provati, non c’è più speranza di redenzione: vi troverete di notte, come capita a me, a riempire il letto di briciole cioccolatose, pensando che la vostra vita ha molto più senso da quando conoscete questa ricetta.
Per preparare due teglie di brownies procuratevi:
- 270 g di cioccolato fondente
- 4 uova
- 220 g di zucchero di canna
- 60 g di zucchero bianco
- 160 g di burro
- 1 bustina di vanillina
- 220 g di farina
- 1 bustina e 1/2 di lievito per dolci
La ricetta dei brownies è facilissima. Sciogliete a bagno maria o al microonde il cioccolato e il burro; a parte, in una ciotola capiente, mescolate le uova intere con lo zucchero, nell’attesa che cioccolato e burro fusi si raffreddino.
Unite cioccolato e burro con uova e zucchero, poi versate a poco a poco lievito, farina e vanillina (se piace, io la detesto): il composto deve essere ben mescolato, così che non rimangano grumi.
Un ultimo passaggio, facoltativo, è l’aggiunta di noci o nocciole tritate: la ricetta tradizionale americana le prevede, ma non a tutti piacciono.
Queste dosi sono sufficienti per riempire due teglie (precedentemente imburrate) con uno strato di circa 2 cm di impasto.
Le teglie vanno in forno a 180° per 20 minuti; poi la temperatura deve essere abbassata a 150° e i brownies cuociono ancora per circa 15 minuti.
Per la riuscita perfetta dei brownies credo di aver elaborato un trucco: insieme alle teglie, mettete nel forno anche una piccola vaschetta di acqua fredda: scaldandosi, l’acqua diffonderà vapore nel forno e darà ai vostri brownies una superficie sottile e croccante.
Potete sfornare i brownies quando, inserendo uno stuzzicadenti o un bastoncino di legno nel centro della teglia, esso esce pulito.
Lasciate raffreddare la “torta” nella teglia e poi tagliatela a quadrettoni con una spatola di teflon o metallo.
I brownies si conservano circa per una settimana (ammesso che non finiscano molto prima) in una scatola di metallo oppure incartati singolarmente nella stagnola, che è più pratico.