Ciambella di farina di riso
Quando arriva Pesach (la nostra Pasqua, in cui come ormai saprete è vietato mangiare prodotti a base di farina che potrebbero lievitare) – io e mia madre ci impegnamo molto per inventare nuove ricette con la farina di mandorle, con quella di matzà o ancora con la fecola di patate. Non ci era mai venuto in mente, però, un altro utile ingrediente: la farina di riso!
Qualche giorno fa ho visto una ciambella di riso sul blog dell’amica Kitty’s Kitchen, così mi è venuta voglia di provare questo ingrediente quasi nuovo!
La farina di riso si è rivelata molto versatile: in futuro voglio sperimentare ancora!
I dolci vengono inevitabilmente un po’ più “corposi” rispetto a quelli fatti con la farina 00, ma considerato che si tratta di ricette speciali con molte sostituzioni direi che sono soddisfatta.
Voi avete qualche ricetta da consigliarmi che sia adatta a Pesach, cioè senza farina di grano e senza lievito, magari con la farina di riso?
Io sono sempre a caccia di nuove idee!
Questa ricetta è un mix di parecchie ricette trovate online, adattata alle regole di Pesach.
Per una ciambella vi occorrono:
- 150 gr di farina di riso
- 100 gr di fecola di patate
- 150 gr di zucchero
- 2 uova
- 200 ml di panna fresca
- 50 ml latte
- 10 g cremor tartaro (*)
- 1 baccello di vaniglia
In una ciotola capiente lavorate a crema con le fruste elettriche le uova e lo zucchero.
Aggiungete gradualmente tutti gli altri ingredienti e mescolate bene, fino ad ottenere un impasto uniforme e liscio, della consistenza di una mousse.
Trasferite l’impasto in uno stampo da ciambella imburrato e infarinato e fate cuocere nel forno già caldo a 180 per circa 40 minuti, fino alla cottura completa.
Dato che c’è il cremor tartaro il dolce lieviterà, sì, ma poco, quindi usate uno stampo piccolo o duplicate le dosi per ottenere un dolce più voluminoso.
(*) Secondo alcuni il cremor tartaro non sarebbe permesso a Pesach (dipende se c’è la certezza che non derivi da spremitura d’uva bensì da depositi sulle pareti interne delle botti: siamo un popolo di precisini noi!); se siete di quelli che non lo mangiano… peccato! :)