Chiacchierare di food photography con Maurizio Lodi

Avete presente il magazine Sale & Pepe, la rivista di cucina con le foto più belle sulla piazza dell’editoria food italiana? Sono sicura di sì, Sale e Pepe aveva persino ospitato Labna tempo fa!
Potreste invece non aver presente chi sta dietro la macchina fotografica a scattare alcune delle meravigliose immagini che illustrano la rivista: permettetemi dunque di presentarvi Maurizio Lodi. Insieme a lui, sempre dietro alle scene ma non per questo meno importanti, Livia Sala, food stylist extraordinaire, e Laura Cereda, art buyer e prop stylist.

Maurizi Lodi e Livia Sala

Sono stata a trovarli in studio, così ne ho approfittato per curiosare sul set e per fare loro qualche domanda; considerato quanto ammiro il lavoro che fanno, conoscerli e vederli all’opera è stata una magnifica opportunità; provo dunque a condividerla con voi, raccontandovi cosa ho imparato in un breve, ma proficuo, pomeriggio passato in studio a chiacchierare di food photography con Maurizio Lodi.
Ah, ovviamente per chi di voi non è interessato all’argomento c’è come sempre una ricetta a fondo pagina: non perdetevela.

Tornando al mio racconto, la prima cosa da dire è che Maurizio è una persona davvero gentile e fortunatamente disponibile alle chiacchiere, dunque l’ho subito messo sotto torchio per farmi dare dei consigli fotografici per chi, come me e molti altri amici di Labna, ama fotografare il cibo ma non lo fa esattamente di mestiere.

Livia e i props

Ecco i consigli di Maurizio, che riporto fedelmente:

  • La luce
    Di regola, è meglio fotografare il cibo controluce: è la maniera più semplice per descrivere le parti umide del cibo, che così riflettono la luce senza risultare opache. Possono esserci altre fonti di luce, ma quella fondamentale è quella che illumina il cibo da dietro. E’ bene poi che le luci siano basse, radenti.
  • L’apertura
    E’ consigliabile sempre avere a fuoco un particolare preciso, come ad esempio un boccone o una fetta, invece che l’intero soggetto con il suo sfondo: già prima di scattare bisogna avere una chiara intenzione sul soggetto, sapere dove si intende guidare l’occhio di chi guarda.
  • La composizione
    La composizione è una materia difficile da affrontare: dobbiamo sempre tenere a mente che le regole esistono, ma sono fatte per essere infrante. Prendiamo ad es. la celeberrima regola dei terzi: tutti la conoscono, ma nessun professionista la prende davvero sul serio; nella gran parte dei casi la si rispetta inconsciamente, non intenzionalmente.
    Per quel che riguarda i volumi degli oggetti, questi devono essere ben descritti: una cosa che si nasconde, o è indistinta, o ancora è tangente al soggetto va subito corretta, perchè l’occhio è attirato prima dalle stranezze, quindi bisogna saperlo indirizzare attraverso la composizione.
    In un’immagine esiste un senso di lettura, come nel testo da sinistra a destra: questo diventa una legge ferrea, soprattutto in pubblicità, che guida nella composizione dell’immagine.
  • Lo styling
    In studio, nella maggio parte dei casi lo scatto è frutto di un lavoro d’equipe, perchè il piatto è composto dalla home economist e dalla stylist, nel nostro caso Livia. Maurizio scatta una prima immagine, che visualizza direttamente su iPad: da quella prima immagine lavora poi a migliorare lo scatto, spostando i pezzi fino a raggiungere il risultato desiderato, scatto dopo scatto. In questa operazione è centrale un certo senso di pulizia (per dirla con parole di Maurizio: no al casino): bisogna saper dare delle precedenze, come spiegato a proposito della composizione.
  • Gli strumenti
    Fermo restando che è importante sapere il formato per il quale si lavora, Maurizio come obiettivo consiglia una lunga focale o un medio tele, e io devo confessare che dopo qualche anno di foto sono d’accordo con lui. Un sacco di gente consiglia il 50 mm (o anche grandangoli più “spinti”) per il food e in effetti per chi fa foto molto ravvicinare questo ha senso, perchè il grandangolo permette di separare meglio le grandezze; tuttavia se pensiamo agli scatti più classici, dove si vede il piatto ecc., una lunga focale funziona meglio perchè evita distorsioni (tipico caso del piatto tondo che sembra oblungo).
    Messo alle strette, Maurizio ha confessato che se dovesse fare una trasferta e viaggiare leggero con un obiettivo passepartout porterebbe il 105, che – my two cents – è precisamente quello che farei anche io.

 

Livia e l'ipad

Maurizio ed io abbiamo poi chiacchierato delle tendenze estetiche nella food photography, citando ovviamente magazine diffusi all’estero, come Donna Hay, Kinfok, Martha Stewart. Proprio il nome di quest’ultima ha offerto a Maurizio lo spunto per darmi un consiglio che è una vera chicca, e che *dovete* sapere subito anche voi: vi cambierà la vita!

La briciola sentinella
Capita spesso, soprattutto a chi fa foto e video per mestiere, di trovarsi di fronte un soggetto nel quale qualcosa è andato davvero, davvero storto; Maurizio mi stava appunto parlando di un video di Everyday Food, dove la povera Sarah Carey era alle prese con una deep pie pizza con ogni evidenza bruciacchiatissima.
Come evitare queste spiacevoli situazioni? Facile: con la briciola sentinella!
Vi spiego come funziona, se ancora non l’avete indovinato.
Tenete da parte una minuscola porzione dell’impasto che state per cuocere, e mettetela nel forno insieme alla porzione che invece dovrete servire/fotografare: se state ad esempio facendo dei biscotti, fate una pallina di frolla molto più piccola dei biscotti e cuocetela insieme ad essi. Quando sentirete odore di bruciato, non si tratterà della vostra teglia di biscotti da buttar via, ma solo del richiamo della briciola sentinella, che vi avvisa che è quasi ora di sfornare!

E’ stato – insomma – davvero istruttivo vedere all’opera di un professionista come Maurizio. Se per caso vi venisse voglia di conoscerlo e di affiancarlo per imparare il mestiere, vi segnalo che esiste una scuola, la NOlab Academy, che organizza corsi di food photography tenuti proprio da Maurizio.
Io, se non lavorassi già full time altrove, sarei entusiasta di farlo: l’assaggio che ho avuto, anche se di un solo pomeriggio, mi ha messo una voglia pazzesca di prendere la fotografia più sul serio.

Torniamo, però, alla cosa che più piace ai lettori di Labna: il cibo!
Quando ero sul set, Maurizio e Livia stavano lavorando a una ricetta per Sale & Pepe, delle bruschette con ricotta e pomodori: eccovi la mia versione “casalinga” del loro ben più professionale scatto, e la mia versione della ricetta.

Bruschetta ricotta limone e pomodori

Come farla? Semplice. Fate cuocere al forno dei pomodorini al forno per circa mezz’ora, finchè non si accartocciano come in foto. A parte, mescolate della buona ricotta con olio, sale e scorza di limone. Tostate del pane – quello nella foto è di segale – e servitelo con ricotta e pomodorini.

P.S. a proposito di Sale & Pepe… questo weekend farò la “social reporter” a un evento che coniuga food e fashion, il Food Experience Mondadori, al NHOW di via Tortona. Se siete nei dintorni passate a trovarmi o seguitemi su Twitter con l’hashtag #FashionFood!

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9 commenti

  1. Anche io mi unisco ai ringraziamenti. Queste lezioni sono sempre utili per noi food-blogger e non si finisce mai di imparare!
    Complimenti sia per l’articolo che per le vostre foto, belle come sempre..
    Bravi!

  2. Davvero delle ottime dritte. Grazie per avercele girate. e… la tua bruschetta sembra deliziosa, sai che sono sempre alla ricerca di cose sfiziose da offrire agli amici che popolano casa mia e la mia cucina. Quindi, lunedì prenderò ingredienti e ci proverò.
    Baci
    Elli

    PS non sai come la labna continua a furoreggiare a casa mia! La abbiamo per colazione sul pane caldo e Matilde ci aggiunge anche miele e marmellata e le mie nipotone mi han chiesto la ricetta subito dopo averla assaggiata!!!

  3. Cerco sempre di migliorarmi nella fotografia, una bella foto è sempre un piacere vederla!!! E questi consigli sono sempre utili!
    Grazie Susy

  4. ciao ragazzi, vi leggo sempre e mi piacete un sacco. il vostro modo di raccontare la cucina è affascinante, così come la cultura ebraica che tanto mi appassiona.
    lo so che state mietendo successi da tutte le parti, ma anche io voglio darvi il mio piccolo omaggio:

    a presto, bettina

  5. Grazie mille! Noi in genere non partecipiamo a queste catene perchè siamo pigri, ma apprezziamo un sacco questi segni di affetto e stima :) Consideralo ricambiato!

  6. Che utili queste dritte!!! Per anni ho sfogliato la rivista Sale e Pepe incantato dalle meravigliose foto ( e ricette) presentate!! Leggere dei consigli dati da professionisti da sempre ammirati è meraviglioso. Ad essere sincero molti dei miei lavori sono stati ispirati da quelle pagine piene d’arte. Grazie mille!!!