Live Below the Line – Liveblogging 2015

Cari amici di Labna, questa settimana per me e Manuel è una settimana diversa dalle altre: come vi ho anticipato nel mio post di venerdì, e come forse ricorderete dal 2013, ci siamo impegnati a mangiare per 5 giorni con 1.20€ al giorno, la cifra corrispondente alla soglia di povertà dei paesi in via di sviluppo, per contribuire a Live Below the Line, un’iniziativa di Global Poverty Project, organizzazione internazionale nata con la finalità di sensibilizzare le persone sui temi della povertà e della fame nel mondo. Ci riusciremo? Ve lo raccontiamo qui, in questo post, aggiornandolo il più spesso possibile con le nostre avventure, giorno per giorno.

pasta for live below the line

Come si fa a fare la spesa con 1.20€ di budget? Ma soprattutto, come si fa a farsi bastare quella cifra per preparare colazione, pranzo, cena? Sono sicura che se farete il tifo per noi e contribuirete alla nostra causa con una donazione alla charity che abbiamo scelto di sostenere, troveremo le energie per cavarcela!

Le regole del gioco, prima di tutto

Come vi dicevo, il budget giornaliero è 1.20€ (per Manuel poco meno di 1£) e deve bastare per tutto, colazione, pranzo e cena. Dentro al budget devono starci le materie prime, i condimenti (olio, sale, zucchero, spezie ecc), le bevande (il latte, il the, il caffè)… tutto fuorchè l’acqua, perchè quella del rubinetto per fortuna, qui nel primo mondo, è potabile ed è gratis. Non si può usare nulla che non sia stato comprato con il budget a disposizione per la sfida: fate conto che la vostra cucina sia vuota, e che dobbiate ripopolarla con il solito minuscolo budget. Ovviamente non si possono accettare contributi in cibo da amici e parenti: chi ci vuole aiutare può farlo con una donazione sul sito di Live Below The Line, donazione che non andrà a noi, ma a chi ne ha davvero bisogno.

La spesa

La sfida dura 5 giorni, quindi io sono andata a fare la mia spesa armata di 6€ in totale, Manuel con 5£. Rispetto all’ultima volta che ho provato a vivere con 1.20€ al giorno, quest’anno ho una difficoltà in più: abito a Monaco di Baviera, una città dove i prezzi sono molto alti, peggio che a Milano. Con il mio magro budget di 6€ ho comprato poche cose:

  • 1 lt di latte
  • 1 sacchettone di muesli
  • 1 confezione di lenticchie secche
  • 1 confezione di spinaci surgelati
  • 1 lattina di carote e piselli bolliti

L’ultima volta che ho partecipato a Live Below the Line abitavo tra l’altro ancora a casa dei miei, quindi potevo contare sul fatto che la mia mamma mi avrebbe preparato pranzo e cena con gli ingredienti che le avevo procurato e che all’ora dei pasti avrei trovato poco cibo, ma almeno già pronto; per questo, avevo fatto una spesa razionale con molte “materie prime” sostanziose come farina, uova e pasta. Quest’anno ho cambiato strategia: realisticamente non farò in tempo a cucinare quasi nulla, presa come sono tra il lavoro e le mie altre mille attività, quindi ho rinunciato alla varietà in nome della semplicità. Considerato che io la sera non ceno quasi mai, perchè di solito sono troppo stanca per cucinare, ho investito una fetta consistente di budget nella colazione, che per me è davvero il pasto più importante della giornata: con 100 g di muesli super nutriente e 200 g di latte al giorno ci faccio colazione e anche lo spuntino pomeridiano che per me sostituisce la cena. A questo punto coi restanti euro ho comprato quello che potevo per sfangare i 5 pranzi: legumi e verdura. La volta scorsa avevo totalmente esagerato coi carboidrati e mi ero ritrovata a fine settimana non affamata (perchè avevo preparato con la mia farina quantità industriali di challah) ma in preda alla più tremenda acidità di stomaco, quindi stavolta ho cercato di correggere un po’ il tiro. Manuel, invece, ha optato per una dieta più mediterranea e col suo magro budget (anche a Londra, altra città carissima, con quella cifra non si compra granchè) ha portato a casa

  • 1 lt di latte
  • 1 confezione di biscotti secchi
  • 2 scatolette di passata di pomodoro
  • 1 kg di pasta
  • 10 uova

Posso già anticipargli che gli mancheranno da morire la frutta e la verdura, ma ammetto che la sua spesa è più razionale della mia.

Il diario di bordo

– 1° GIORNO
Io ho cominciato lunedì, e sin dall’inizio ho commesso un errore imperdonabile: non ho pianificato la mia spesa in anticipo, quindi mi sono trovata all’ultimo minuto al supermercato sotto casa, invece che al discount coi prezzi più bassi della città come l’anno scorso. Questo ha fatto sì che col mio budget sia riuscita a comprare davvero poco. Ma come si sa, chi non ha testa ha gambe, e chi non pianifica bene la spesa, rimane affamato. Io non sono proprio una persona attenta in generale alla spesa: mi concedo spesso il prodotto di marca, la frutta bio, la farina del piccolo produttore… senza nemmeno guardare con troppa attenzione lo scontrino. Stavolta questo comportamento mi è costato più caro del solito e avrà un impatto abbastanza serio sulla mia settimana. Manuel comincerà mercoledì, ma ha già fatto la spesa ed è stato molto più bravo e risparmioso di me. Bilancio del mio primo giorno: non ho fatto in tempo a cucinare le cose che ho comprato quindi muesli a colazione e a pranzo; non un ottimo inizio. Come previsto, mal di testa, soprattutto per la mancanza di caffè. Un espresso costa come 1 litro di latte, qui a Monaco: diciamo che da quando questa esperienza sarà finita ne berrò di meno e lo apprezzerò di più!

https://instagram.com/p/1-Z6JGg358

– 2° GIORNO
Il giorno n. 2 è andato molto meglio del n. 1, perchè a pranzo avevo un piccolo bento box di spinaci e un po’ di muesli “avanzato” dalla colazione, e a cena lenticchie bollite: tutto sommato, pasti accettabili.

https://instagram.com/p/2BvLHVg3yJ

La cosa curiosa è che già a metà giornata ero stanchissima e debole, pur facendo un lavoro molto sedentario in cui si consumano davvero poche energie. Dev’essere difficilissimo per chi fa lavori fisici/manuali – e questo è il caso della maggior parte delle persone che vivono sotto la soglia di povertà – avere calorie a sufficienza per sentirsi in forma per tutta la giornata lavorativa.
In più, esattamente come la volta scorsa, ho sempre l’ansia che il cibo che ho a disposizione non sia sufficiente per tutta la settimana, anche se l’ho contato e diviso in porzioni molto accuratamente, quindi sto sempre un po’ in pensiero. E’ una paura irrazionale, primordiale, una specie di istinto di sopravvivenza. Non voglio pensare quanto sia angosciante per una madre che vive below the line gestire una situazione simile con la prospettiva di dover provvedere non solo a se stessa, ma anche a dei bambini: mi vengono i brividi solo all’idea.

– 3° GIORNO
Non mi viene in mente niente di più deprimente di un pranzo davanti al computer con delle lenticchie fredde e scondite. Se vi dispiace un po’ per me, sapete che basta una donazione anche piccola sul sito di Live Below the Line per risollevarmi il morale, sì?

https://instagram.com/p/2DhE5Mg3-K/

Scherzi a parte, il terzo giorno non è andato troppo male, colazione muesli, pranzo lenticchie, merenda/cena muesli, poi mi sono distratta con un paio d’ore di lezione di tango in modo da non pensare che era ora di cena, e poi dritta a dormire. E metà della sfida è andata.

– 4° GIORNO
Live Below the Line è quella settimana dell’anno in cui del cibo in scatola scondito che normalmente non prenderesti nemmeno in considerazione al supermercato improvvisamente ti sembra delizioso. Oggi ho inaugurato la mia scatoletta di piselli e carote bolliti ed è stata una gran festa. Colazione muesli, cena… indovinato? sarà ancora muesli.

https://instagram.com/p/2GHXVug34U/

A proposito delle mie verdurine in scatola, una parentesi di riflessione: uno si immagina normalmente che la carne sia un lusso, ma a ben pensarci anche la verdura costa “tanto”. Quando ho fatto Live Below the Line la volta scorsa mi ero comprata col mio magro budget un sacco di carboidrati, pensando che mi avrebbero riempito la pancia, ma non funziona così: il nostro corpo ha davvero bisogno anche di frutta, verdura, proteine (animali o vegetali, non importa). Quando ti mancano, lo senti.

Perchè, in definitiva, lo facciamo

Vi ricordo che ci facciamo tutto questo sbatti perchè voi facciate una donazione al progetto Live Below the Line: se la prospettiva della nostra settimana di deprivazione un po’ vi dispiace, pensate che c’è gente che sta molto peggio di così e date loro il vostro contributo cliccando sul banner qui sotto! Live below the line - Call to action

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6 commenti

  1. Aspettavo questo vostro post, e mentre lo leggevo pensavo proprio alla considerazione sui bambini.
    Cosa avrei comprato, cosa comprerei?
    Forse riso, uova, patate, farina.
    5 giorni sono tanti. le giornate sono lunghe :(

  2. @alem istintivamente ho fatto acquisti simili a questi l’anno scorso, il problema è che riso, patate e farina – pur costando poco e riempiendo la pancia – sono solo carboidrati e credimi che dopo 5 giorni di carboidrati ti senti una schifezza, hai un’acidità di stomaco ingestibile
    E sì, soprattutto per una mamma, alla quale alla fine è demandato il compito di sfamare la famiglia con quello che c’è, dev’essere una situazione davvero difficile…

  3. Complimenti per l’iniziativa. Già nel 2013 ho ammirato molto questo gesto concreto, questo mettersi alla prova nel senso più vero del termine.Molto bravi. Grazie per l’esempio e lo spunto di riflessione forte.

  4. La vostra iniziativa è davvero lodevole.
    Vivere al di sotto della soglia è un modo per immedesimarsi in situazioni di estrema povertà.
    Purtroppo non penso che sia un problema esclusivo dei paesi in via di sviluppo. Anche qui c’è gente che sopravvive con poco e niente.
    Mi chiedevo solo una cosa, nei paesi in via di sviluppo il potere d’acquisto con un euro è leggermente più alto che qui e si possono comprare più cose.
    Faccio riferimento a una famiglia in Sudafrica che conosco molto bene. In un periodo in cui erano disoccupati entrambi i genitori vivevano con 10 euro alla settimana (sono in tre persone). Riuscivano infatti a mangiare una volta la settimana anche carne bianca, perché là la carne costa molto meno, oppure acquistata direttamente da qualche piccolo allevatore costa poco. Questo è solo un esempio e quindi non ha un grande valore.
    A parte questa considerazione, vi faccio i miei complimenti, state puntando l’attenzione su una tematica forte.

  5. Jasmine!!
    intanto brava…. ti apprezzo e stimo molto per questa cosa… se pensiamo allo spreco del cibo e anche a quanto aiutano le attività come quella di lastminutmarket ad esempio …però ho una domanda… come mai i prodotti quelli comprati direttamente come accennavi all’inizio…. costano tanto? dovrebbe essere l’inverso, no?
    si stimola un sacco ad andare ad acquistare direttamente perché si risparmia….
    Però sei stata fantastica… e comunque si… il nostro corpo ha bisogno di tutto e il pensiero che ci sia una così grande parte del mondo tanto bisognosa è molto triste….
    Dovremmo riuscire ad avere maggior criterio e consapevolezza…. soprattutto nell’acquisto del cibo!
    Un abbraccio e un Bacio!
    Manu.