Stocco in potacchio
Qualche tempo fa ho fatto il giudice (sì, ok, smettetela di ridere: l’ho fatto davvero!) a una gara di cucina organizzata dall’azienda produttrice di vini Santa Margherita e da Donna Moderna.
Al di là dell’esperienza interessante – non capita tutti i giorni di fare il giurato a una gara di cucina! – ho assaggiato due piatti veramente buonissimi che meritano di essere replicati anche dai lettori.
La prima ricetta è della bravissima amica foodblogger Genny: provate le sue polpettine in salsa allo yogurt: sono deliziose!
La seconda ricetta invece, che vedete qui sopra realizzata da me, è di Arabella Pezza; credo che Arabella non abbia un blog, ma garantisco io per lei: il suo stocco in potacchio è irresistibile!
Per quattro porzioni occorrono circa
- 700 g stoccafisso già bagnato (o baccalà)
- 1 cipolla piccola affettata sottile
- 2 cipollotti tagliati per il lungo
- polpa di 2 pomodori maturi (altrimenti pelati in scatola)
- 2 filetti di acciuga
- 1 dl di vino bianco secco
- 2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
- 1 spicchio d’aglio
- 1/2 peperoncino secco
- rosmarino q.b.
- sale e pepe q.b.
Fate cuocere il pesce per circa 20 minuti in una pentola, coperto d’acqua e con poco sale; successivamente tagliatelo a pezzi con le mani avendo cura di eliminare tutte le lische.
Nel frattempo, scaldate l’olio all’interno di una pentola capiente con l’aglio, poi eliminate lo spicchio e unite la cipolla, le acciughe e del rosmarino. Aggiungete quindi anche la polpa dei pomodori, i cipollotti, il peperoncino ed infine lo stoccafisso.
Bagnate il pesce col vino bianco, coprite la pentola con un coperchio e fate cuocere per un’ora abbondante.
Servite lo stocco così preparato senza accompagnamento o – se volete esagerare – con un piattino di polenta.
P.S. Cosa significa “potacchio”? C’è chi ritiene sia una pentola speciale, chi pensa si tratti di un metodo di cottura, ma io per scrupolo vi rimando alla voce “potacchio” del dizionario etimologico.