Sba, i cantucci in versione libica
I biscotti di cui vi parlo oggi appartengono al repertorio della cucina che più amo, quella tripolina. Si tratta di dolcetti simili ai cantucci (cosa che non sorprende, considerato che la Libia è stata per un decennio una colonia italiana) chiamati “sba”, dalla parola araba che significa “dito”, per la loro forma lunga e affusolata.
Mi è venuta voglia di prepararli un po’ perchè ne ha recentemente parlato online mio zio Hamos, e un po’ anche perchè la mia amica Ludovica mi ha chiesto di raccontare ai lettori del sito del Cioccolato Emilia una mia ricetta o una storia legata al cioccolato, e negli sba il cioccolato ci sta proprio bene.
Nella cucina tripolina si fa grande uso di mandorle e di uvetta: un sacco dei nostri dolci tipici sono a base di mandorle – come la bocca di dama, gli amambar o contengono l’uvetta, come il delizioso bulo che prepariamo per Kippur. Il problema è che da piccola io mi sarei lasciata morire di fame piuttosto che mangiare mandorle o uvetta: li detestavo entrambi, per il loro aspetto un po’ inquietante e il loro sapore “da grandi”.
Così mia madre doveva sempre ingegnarsi e sostituirli con qualcos’altro, tipicamente il cioccolato, ingrediente segreto da aggiungere qua e là per farmi mangiare virtualmente qualsiasi cosa. Il bulo, ad esempio, doveva essere fatto per forza con le gocce di cioccolato invece dell’uvetta: finito Kippur, mio padre poteva rompere il digiuno con il suo bulo tradizionale con l’uvetta, ma io dovevo avere il mio speciale col cioccolato, e guai a scambiarli!
Quando ho visto la ricetta degli sba di mio zio Hamos (che a sua volta l’ha imparata da una signora di nome Golda) ho pensato che sarebbe stato bellissimo prepararli, ma che – oops! – bisognava come al solito sostituire le mandorle col cioccolato. D’altronde, io sono ancora una bambina – solo cresciuta un po’ a dismisura – e preferisco di gran lunga dei biscotti al cioccolato che dei biscotti alle mandorle: le mandorle sono per gli adulti, noi piccoli preferiamo sempre il cioccolato.
In questo senso il cioccolato per me è come la polvere di Trilly che fa volare Wendy e i suoi fratelli insieme a Peter Pan verso l’isola che non c’è: basta un cubetto per farmi sentire di nuovo una bambina, golosa e spensierata, semplicemente felice.
Sba, i cantucci in versione libica
Ingredients
- 2 bicchieri e 1/2 di farina
- 1/2 bustina di lievito per dolci
- 4 cucchiai di olio di semi di girasole
- 1 bicchiere di zucchero
- 3 uova
- 150 g di mandorle e/o cioccolato nel mio caso, cioccolato Emilia buonissimo!
- sesamo per decorare
Instructions
- Preriscaldate il forno a 180° e foderate una teglia di carta da forno.
- In una ciotola capiente mescolate l'olio, lo zucchero e le uova intere: non occorre una frusta, basta la forchetta. Quando i liquidi sono ben amalgamati, unite la farina e il lievito e mescolate fino ad ottenere un impasto uniforme, sebbene appiccicoso. A questo punto unite all'impasto anche le mandorle e, se piace, il cioccolato, spezzati entrambi grossolanamente al coltello.
- Trasferite l'impasto a cucchiaiate sulla teglia, a formare un filone stretto e alto (si allargherà in cottura), e spolverate con abbondanti semi di sesamo.
- Cuocete il filone per 40 minuti a 180°, poi tiratelo fuori dal forno e fatelo raffreddare.
- Affettate il filone diagonalmente per ottenere tante fette lunghe e strette, dello spessore di un dito, simili ai cantucci italiani.
- Trasferite i biscotti così affettati su una seconda teglia ricoperta di carta da forno e fate cuocere una decina di minuti, finchè non sono ben croccanti e dorati.
- Gli sba si conservano facilmente in una scatola di latta per molti giorni.
Si possono fare anche con la farina du riso?
Bellissima storia e ricetta, da provare :)
@Livia temo di no… :(